Reggio Calabria, scoperta e smantellata una piantagione di marijuana: due denunce
Cronaca
I carabinieri di Reggio Calabria hanno scoperto e sequestrato a Rosalì 1.800 piante di marijuana coltivate in un capannone agricolo alimentato da un allaccio abusivo alla rete elettrica. Due proprietari sono stati denunciati per coltivazione illegale e per furto di energia elettrica. Le analisi hanno rivelato un contenuto di THC superiore allo 0,5% e sono stati sequestrati 170 kg di marijuana essiccata pronta per la vendita
I carabinieri di Reggio Calabria, durante un'operazione di controllo del territorio, hanno scoperto e sequestrato a Rosalì, nella periferia nord della città, 1.800 piante di marijuana. Due persone sono state denunciate a piede libero. Le piante erano coltivate all'interno di un capannone agricolo, alimentato da un allaccio abusivo alla rete elettrica, che forniva energia necessaria per illuminare e ventilare le piante per favorirne la crescita. I proprietari hanno inizialmente dichiarato che si trattava di "cannabis sativa", la cosiddetta "cannabis light", ma successivi accertamenti hanno dimostrato il contrario.
Accertamenti e denunce
Per verificare la liceità della coltivazione, sono stati attivati i militari del Gruppo Carabinieri Forestali, che hanno effettuato prelievi e campionature della sostanza. Le analisi effettuate presso l'Università Mediterranea di Reggio Calabria hanno rilevato un valore di THC (tetraidrocannabinolo), il principio psicoattivo, superiore allo 0,5%. Durante la perquisizione del capannone, infine, i carabinieri hanno scoperto e sequestrato sedici sacchi contenenti marijuana già essiccata e pronta per la commercializzazione per un peso complessivo di oltre 170 chilogrammi.
I due denunciati, proprietari del fondo, sono stati anche arrestati per il furto di energia elettrica, dato che il sistema di illuminazione e irrigazione delle piante era realizzato con un allaccio abusivo alla rete.
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