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Tragedia Natisone, i tre ragazzi morirono per "negligenza dei soccorsi": 4 indagati

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Natisone, soccorritori indagati per omicidio colposo
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Natisone, soccorritori indagati per omicidio colposo
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La conclusione delle indagini per la morte di Patrizia Cormos e Bianca Doros, di 21 e 23 anni, e Cristian Molnar di 25 - travolti dalla piena del fiume Natisone, a Premieracco, lo scorso 31 maggio - parla di imperizia, negligenza e imprudenza da parte degli operatori che organizzarono il soccorso. Le indagini sono state svolte dai carabinieri del nucleo investigativo di Udine e dalla sezione aerea di Bolzano della Guardia di finanza

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La tragedia del fiume Natisone fu causata dalla negligenza dei soccorsi. Così, in sintesi, la procura di Udine ha formalizzato l'atto di chiusura delle indagini nei confronti di 4 persone per la morte di Patrizia Cormos e Bianca Doros, di 21 e 23 anni, e Cristian Molnar di 25, avvenuta lo scorso 31 maggio. I giovani furono travolti dalla piena del fiume Natisone, a Premieracco, in provincia di Udine. Le indagini riguardano tre vigili del fuoco e un infermiere in servizio alla centrale operativa del Sores nel pomeriggio del 31 maggio scorso. L'ipotesi di reato nei loro confronti è di omicidio colposo. 

Negligenza, imperizia e imprudenza nei soccorsi

Ai quattro vengono contestate imperizia, negligenza e imprudenza, ciò che avrebbe portato alla morte dei tre ragazzi. "I quattro operatori, mediante condotte colpose concorrenti, per imperizia, negligenza e imprudenza, hanno cagionato la morte dei tre ragazzi, sorpresi da una piena improvvisa, mentre si trovavano sul greto del fiume Natisone, che li ha trascinati e uccisi per annegamento", così si legge nell'atto di conclusione delle indagini svolte dai carabinieri del nucleo investigativo di Udine e dalla sezione aerea di Bolzano della Guardia di finanza.

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La ricostruzione della tragedia del Natisone

La tragedia nelle acque del Natisone avvenne nel primo pomeriggio del 31 maggio 2024, quando una improvvisa piena travolse i tre ventenni che avevano deciso di fare "una passeggiata" lungo il fiume per poi fermarsi in una lingua di ghiaia poco distante dalla riva, punto in cui poco dopo, con l'improvviso rabbuiarsi del cielo, si verificò il dramma. Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar furono travolti e inghiottiti nell'arco di pochi minuti scomparendo senza potersi salvare, con l'acqua che continuava a salire provocando potenti vortici contro cui tentarono inutilmente con tutte le loro forze di combattere. La loro agonia sarebbe durata poco più di 40 minuti, tempo che - secondo gli inquirenti - sarebbe stato sufficiente a salvarli: inviare un elicottero con verricello, prelevarli uno a uno e portarli fuori dal pericolo. Sarà il dibattito sulla tempistica degli interventi a determinare le responsabilità: la prima chiamata di richiesta aiuto è stata fatta da una delle vittime alle 13.29, mentre il decesso per annegamento è avvenuto alle 14.10 circa. L'inchiesta si concentrerà sui tre vigili del fuoco della sala operativa per aver omesso di visualizzare immediatamente le coordinate geografiche del luogo da cui Patrizia Cormos aveva effettuato la telefonata delle 13.29, cioè dal greto del fiume, e di conseguenza omettendo di chiedere tempestivamente alla Sores Fvg l'intervento dell'elicottero. Il velivolo era poi decollato alle 14.07 circa e giunto in loco alle 14.13 circa, allorché ragazzi erano già scomparsi.

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