Un anno di terremoti, l’Emilia la più colpita nel 2024

Il primo a Massa Martana, in provincia di Perugia, due ore dopo l’inizio del 2024 e l’ultimo a Barberino del Mugello nove minuti prima che iniziasse il 2025. Sono questi gli estremi cronologici delle scosse di terremoto registrate dalla Rete Sismica Nazionale durante lo scorso anno. Un anno in cui il suolo ha traballato più o meno allo stesso ritmo degli ultimi anni anche se la maggior parte delle volte che il sismografo ha rilevato un epicentro non ce ne siamo accorti, come nel caso della prima e dell’ultima scossa dell’anno, entrambe sotto magnitudo 2 e quindi quasi impercettibili. Uno ogni mezz'ora I dati, diffusi dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia , dicono che sono stati in tutto 16.826 i terremoti registrati nel 2024, ma tra questi ci sono anche quelli rilevati dalla Rete Sismica Nazionale ma con epicentro in località al di fuori dai confini nazionali, la maggior parte nei paesi balcanici. In media sono 46 al giorno, quasi uno ogni mezz'ora. Il dato complessivo è molto simile a quelli degli ultimi sei anni e a quelli degli anni precedenti il 2016. Negli ultimi 10 anni le vere eccezioni sono state il 2016 e il 2017, biennio in cui ripetute sequenze di sismi hanno flagellato l’Italia centrale. La maggior parte delle scosse dell’anno è avvenuta in Emilia Romagna, ed è la prima volta che questa poco ambita prima posizione non tocca alla Sicilia. Sul dato ha un peso specifico non indifferente la sequenza sismica avvenuta in provincia di Parma, che ha fatto registrare circa 400 scosse di magnitudo superiore a 2. La regione con meno eventi sismici è stata, come accade sempre, la Sardegna. Il terremoto più forte sul territorio italiano è avvenuto in Calabria, nella zona di Pietrapaola in provincia di Cosenza, con una magnitudo 5.0, mentre nelle aree limitrofe è stato registrato un terremoto di magnitudo 5.5 in Montenegro che, sebbene distante oltre 250 chilometri dal confine, è stato ben risentito nelle regioni meridionali, particolarmente in Puglia. Nel 2024 sono stati 14 i terremoti di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9 avvenuti in Italia e nei mari circostanti. La Calabria è la regione più colpita da eventi di tale potenza, oltre che a Pietrapaola, un altro terremoto in provincia di Cosenza, a Mangone e altri due in provincia di Crotone. Le sequenze principali Ogni sisma superiore a magnitudo 4 ha dato luogo o è stato parte di una sequenza di scosse. Pietrasanta ha attivato una delle due sequenze sismiche avvenute nel 2024 nella Calabria ionica tra i mesi di maggio e settembre. Il terremoto di Langhirano è avvenuto il 9 febbraio, due giorni dopo l’inizio di una sequenza che è stata molto intensa fino a fine febbraio. Tra aprile e agosto, nell’area dei Campi Flegrei sono stati registrati diversi sciami sismici con eventi anche risentiti dalla popolazione nella zona di Pozzuoli come quelli di magnitudo 3.9 del 27 aprile, di 4.4 del 20 maggio, e di 4 del 26 luglio. Altri ventuno eventi si sono intervallati a questi, con una magnitudo compresa tra 3 e 3.7. In totale nell’area sono stati localizzati circa 650 eventi di magnitudo maggiore o uguale di 1. Di fronte al Golfo di Napoli, invece, sono proseguiti i fenomeni di subduzione nel Tirreno meridionale intorno alle Eolie che hanno dato luogo a terremoti sopra magnitudo 4 ma con ipogeo a oltre i 200 metri di profondità. È proseguita anche nel 2024 la sequenza ormai ricorrente dal 2016 in Italia centrale. Non molto forti le scosse negli ultimi dodici mesi, tutte inferiori a magnitudo 4, ma da quel 26 agosto di nove anni fa i terremoti non si sono mai interrotti. Anche quest’anno sull’asse Amatrice-Norcia sono stati circa 6mila, fortunatamente quasi tutti di magnitudo inferiore a 2.

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