Capodanno, alzate misure di sicurezza: botti sequestrati e arresti. Polemica su zone rosse
CronacaIn tutta Italia è allerta per la notte di San Silvestro, tra divieti assoluti di utilizzare esplosivi e controlli per le strade. Già ritirate tonnellate di materiale illegale, da Nord a Sud. Francesco Petrelli, presidente delle Camere penali: "Con le restrizioni nell'accesso alle aree urbane è a rischio la libertà personale"
Zone rosse, divieti assoluti di utilizzare botti e petardi, sequestri: il Viminale ha alzato l’allerta in vista di Capodanno. Già da alcuni giorni le forze dell’ordine stanno andando avanti per togliere dalle strade fuochi d’artificio illegali e pericolosi, procedendo anche a una serie di arresti. A Napoli, ad esempio, l’operazione Capodanno Sicuro della Guardia di Finanza ha già fatto finire quattro persone in manette e ha visto sequestrare tre tonnellate di botti. Su un altro fronte, si moltiplicano le "aree off-limits" dove "vietare la presenza di soggetti pericolosi" o pregiudicati e "disporne l'allontanamento". Dopo Bologna, Firenze e Milano, il Viminale ha inviato una direttiva a tutti i prefetti con l'obiettivo di individuare aree urbane vietate a persone con precedenti penali. In vista del Capodanno si chiedono ai rappresentanti territoriali provvedimenti ad hoc per stazioni ferroviarie, ma anche piazze di spaccio e altre aree urbane caratterizzate "da un'elevata concentrazione di persone". Ma non mancano le polemiche: il presidente delle Camere Penali italiane, Francesco Petrelli, ritiene che le zone rosse "limitino la libertà personale" e siano "una iniziativa manifesto di dubbia utilità".
Bombe Sinner e bombe del presidente
In Sicilia, a Catania, la polizia ha bloccato 750 pericolosi ordigni esplosivi rudimentali - denominati 'bombe Sinner' - arrestando un 37enne e un 36enne. E gli esempi simili continuano a moltiplicarsi. A Palermo uno dei casi più importanti: tra il materiale sequestrato dalla Gdf anche la cosiddetta "bomba del presidente", ordigno con 200 grammi di esplosivo che aveva fatto pensare inizialmente anche a un progetto di attentato (una bomba anticarro ne contiene 350 grammi).
Sequestri e arresti in tutta Italia
Ad Arezzo il titolare di una attività commerciale si è visto sequestrare 363 chili di fuochi. A Treviso la polizia amministrativa è invece intervenuta su tre quintali e mezzo di botti illegali. E ancora, la Guardia di finanza di Reggio Calabria ha sottoposto a sequestro oltre 674 chilogrammi di artifizi pirotecnici, petardi e bombe carta posti in vendita senza autorizzazione, alcuni dei quali privi di ogni marcatura e certificazione. I militari della compagnia di Palmi hanno sequestrato due depositi, a Varapodio e Rizziconi (Reggio Calabria), dove il materiale era stato stoccato per la vendita. Secondo la ricostruzione dei finanzieri in una nota, gli artifizi pirotecnici, i petardi e le bombe carta "erano illegalmente detenuti" in un esercizio commerciale e un garage annesso ad una abitazione "con grave pericolo per la sicurezza pubblica, tenuto conto dell’elevato potenziale esplosivo". Sono state segnalate alla procura della Repubblica di Palmi quattro persone. Anche nel Barese, a Spinazzola, un uomo di 40 anni è stato arrestato dai finanzieri perché in possesso di oltre un quintale tra fuochi pirici, petardi e bombe carta dall'alto potenziale distruttivo, illecitamente detenuti e per la maggior parte di fabbricazione artigianale. Casi simili anche nella zona di Roma e nel Torinese.
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"Zone rosse" da Milano a Napoli
Intanto, come già fatto da Milano, anche a Napoli - a partire da oggi - entrano in vigore "zone rosse": Chiaia, Vomero, Decumani e stazione Garibaldi. Si tratta delle aree considerate "più a rischio di proliferazione di forme di illegalità diffusa o di criminalità". Il prefetto adotterà un provvedimento "contingibile e urgente", della durata di tre mesi, "di divieto di stazionamento ai soggetti che assumono atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti - determinando un pericolo concreto per la sicurezza pubblica tale da ostacolare la libera e piena fruibilità di quelle aree - e risultino già destinatari di segnalazioni all'autorità giudiziaria per reati in materia di stupefacenti, reati contro la persona, reati predatori, invasioni di terreni o edifici, detenzione abusiva di armi, porto abusivo di armi, porto di armi e/o oggetti atti a offendere".
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Petrelli (Camere penali): "A rischio libertà personali"
"La sicurezza delle città deve essere oggetto di tutela e di promozione ma le strategie adottate in materia devono sfuggire alla logica della pura comunicazione ed a sviluppi illiberali", ha detto all'Ansa il presidente delle Camere Penali italiane, Francesco Petrelli. "L'istituzione delle zone rosse è invece una iniziativa manifesto di dubbia utilità per la sicurezza dei cittadini e di dubbia legittimità che rischia di determinare pericolose compressioni per i diritti di libertà della persona in chiave securitaria ed anziché incrementare forme più efficienti e capillari di controllo dei territori da parte delle forze dell'ordine impone una sorta di progressiva militarizzazione del tessuto urbano".