L'Italia è divisa anche sui rifiuti urbani

Ogni italiano ha prodotto in un anno 496 kg di rifiuti urbani, per un totale nazionale che ha raggiunto, nel 2023, i 29,3 milioni di tonnellate. Migliora la raccolta differenziata in tutto il Paese, anche se la situazione di molte grandi città è ancora ben al di sotto degli obiettivi del 65 per cento. Aumentano anche i costi di gestione, arrivati a 197 euro pro capite. Questi i dati salienti del Rapporto sui rifiuti urbani appena presentato da Ispra. L’aumento dei rifiuti urbani nazionali nel 2023 è stato dello 0,7 per cento rispetto all’anno precedente. Una percentuale che ricalca l’aumento del Pil nello stesso periodo. Ma il trend nazionale non è stato omogeneo tra le regioni italiane: al Nord la crescita dei rifiuti urbani prodotti in un anno ha fatto registrare un +2,3 per cento, mentre è rimasta pressoché invariata al Centro, ed è diminuita nelle regioni meridionali. In valori assoluti, però, la macroregione che è responsabile del maggior numero di rifiuti è il Centro, con 530 kg per abitante, mentre nel Nord ogni persona ne produce 515 kg e al Sud 449 kg. La Regione che genera più rifiuti è l’Emilia-Romagna, con 639 kg per abitante, dato in crescita di 6 kg rispetto al 2022. A seguire la Valle d’Aosta e la Toscana . E a consumare più della media sono proprio le città, con i 14 Comuni con più di 200mila abitanti che hanno una media di 545 kg pro capite. L’andamento generale degli ultimi anni segue una traiettoria di decrescita più o meno costante e l’Italia rimane tra i Paesi più virtuosi in Europa. Costi: marcate differenze regionali A livello nazionale, il costo medio annuo pro capite per la gestione dei rifiuti urbani nel 2023 è stato di 197 euro per abitante, con un aumento di 4,8 euro rispetto al 2022. Le voci di costo che incidono maggiormente sono la raccolta e trasporto delle frazioni differenziate , il trattamento e recupero , il trattamento e smaltimento e la raccolta e trasporto dei rifiuti urbani indifferenziati . Anche per i costi non c’è omogeneità tra Regioni e balzano agli occhi alcune differenze. Nel 2023 sono stati i residenti delle regioni del Centro a pagare di più, con 233,6 euro a testa e un aumento di oltre 5 euro rispetto all’anno precedente. I cittadini del Sud pagano invece 211,4 euro per la gestione dei rifiuti e quelli del Nord solo 173,3 . Differenziata: prosegue la crescita Sulla raccolta differenziata si registrano progressi su tutti i fronti. La percentuale di differenziata nel 2023 si è attestata al 66,6% della produzione nazionale, con una crescita di 1,4 punti rispetto al 2022 . In termini quantitativi, la raccolta differenziata aumenta di 567mila tonnellate e arriva a 19,5 milioni di tonnellate. Rispetto al 2022, tutte le macroaree geografiche hanno mostrato miglioramenti: al Nord la crescita è stata di 1,6 punti, al Sud di 1,4 punti e nelle regioni centrali di 0,9 punti. A livello regionale vengono confermati i valori del 2022, con il Veneto la regione più virtuosa con il 77,7%, seguita da Emilia-Romagna , Sardegna . Bene anche Trentino-Alto Adige , Lombardia e Friuli-Venezia Giulia , e superano l’obiettivo del 65%, fissato dalla normativa per il 2012, anche Marche , Valle d’Aosta , Umbria , Piemonte , e Toscana e sono prossime allo stesso la Basilicata e l’Abruzzo . Grandi città sotto la media Anche in questo caso le performance peggiori vengono dalle città più grandi. Solo Bologna tra i comuni con più di 200mila abitanti ha una percentuale sopra la media nazionale e sopra l’obiettivo del 65 per cento. Nel 2023 i bolognesi hanno differenziato il 72,9 per cento dei rifiuti prodotti, con un balzo di quasi dieci punti percentuali rispetto al 2022 . Molto peggio tutte le altre. Torino , Firenze e Messina superano quota 55 per cento, Verona ci si avvicina . Male Roma , Genova , Bari e Napoli . Ancora peggio la situazione siciliana, con l’unica nota lieta del balzo in avanti di Catania, che in dodici mesi passa dal 22 al 34,7 per cento. Palermo resta ancorata all'ultimo posto e differenzia solo il 16,9% dei rifiuti urbani. Bene gli imballaggi Tra i rifiuti differenziati, è l’organico a rappresentare la voce più incidente in Italia , seguita da carta e cartone , dal vetro e dalla plastica . Molto buoni i risultati degli imballaggi, voce particolarmente monitorata a livello continentale. Nel 2023 tutte le voci delle differenziate per imballaggi hanno già ampiamente raggiunto i target di riciclaggio fissati a livello europeo per il 2025, con l’unica eccezione rappresentata dalla plastica che comunque con una percentuale di riciclo del 48 per cento è molto prossima al 50 previsto per il 2025.

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