Padova, 14enne investita in bici: dottoressa indagata per non averla rianimata

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Secondo quanto è emerso, il medico che il giorno dell'incidente ha risposto alla chiamata d'emergenza non avrebbe eseguito le manovre di rianimazione per salvare la ragazza, travolta da un'auto mentre viaggiava in sella alla propria bici e deceduta in ospedale. La donna, 62 anni, è stata iscritta nel registro degli indagati con l'accusa di rifiuto di atti d'ufficio, interruzione di servizio di pubblica necessità e cooperazione nell'omicidio colposo

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Emergono nuovi dettagli sulla morte di Eleonora Chinello, la ragazza di 14 anni di Sant'Angelo di Piove di Sacco (Padova) travolta e uccisa da un'auto lo scorso 28 ottobre mentre viaggiava in sella alla propria bici. Secondo quanto è emerso, la dottoressa che il giorno dell'incidente ha risposto alla chiamata d'emergenza non avrebbe eseguito alcuna manovra di rianimazione per tentare di salvare la ragazza, deceduta al policlinico del comune padovano. La donna, 62 anni e originaria di Castel Volturno in provincia di Caserta, è stata iscritta nel registro degli indagati con l'accusa di rifiuto di atti d'ufficio, interruzione di servizio di pubblica necessità e cooperazione nell'omicidio colposo. 

Le indagini

Secondo quanto riferito dalle infermiere intervenute con l'auto medica a seguito dell'incidente, la dottoressa indagata, medico di base dell'Usl 1 Dolomiti e specializzata in nefrologia, non avrebbe soccorso la 15enne a causa di un “blocco”. “Siamo stati noi a denunciare alla procura ciò che è accaduto, ora sono in corso degli accertamenti necessari a verificare le eventuali responsabilità. È interesse dell’azienda fare chiarezza sull’episodio che ci ha colpito profondamente: non ci saranno sconti da parte nostra”, ha riferito Aldo Mariotto, direttore sanitario dell'usl 6, citato dal Corriere del Veneto. Nel frattempo, secondo i risultati dell’autopsia sul corpo della vittima, la morte sarebbe avvenuta per i politraumi subiti nell’investimento.

La difesa della dottoressa

“Siamo addolorati dalla vicenda e vicini alla famiglia ma non crediamo che la nostra associata sia responsabile”, ha detto Viviana Grimaldi, direttrice operativa di Cmp, citata dal Corriere del Veneto. “Daremo modo alla magistratura di accertare le responsabilità del caso, da parte nostra possiamo dire di non aver nulla da nascondere”. Anche il legale della dottoressa indagata ha dichiarato che "la dottoressa si è accorta subito che la situazione era gravissima, ha chiamato addirittura l’elisoccorso e la seconda ambulanza in supporto, il suo operato non può essere messo in discussione. Siamo sereni e tranquilli”.

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