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Tosca Ferrante, da poliziotta a suora: "Ho arrestato tanti ragazzi, ora li aiuto"

Cronaca

L'obiettivo della donna è uno solo: "Creare un'alleanza educativa tra le diverse realtà che operano nei nostri contesti, parrocchiali e non, per renderli sicuri per i ragazzi vulnerabili che vivono nelle nostre realtà"

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Suor Tosca Ferrante, madre generale delle suore Apostoline Paoline, non ha sempre indossato il velo, anche se l'amore per la divisa l'accompagna da sempre. Prima di servire Dio, infatti, era al servizio dello Stato: da poliziotta le è capitato spesso di dover arrestare dei giovani che avevano infranto la legge. Ecco perché ora, invece, il suo scopo è quello di aiutarli e sostenerli affinché non finiscano in situazioni simili.

"Il passaggio da poliziotta a suora non è stato drastico e nemmeno sensazionale, è semplicemente un percorso di vita - spiega la religiosa rispondendo a chi le chiede cosa le abbia fatto scattare la vocazione -. Il primo era un lavoro nel quale ho trovato affinità con quella che è la mia sensibilità. Quella che vivo oggi è una scelta di vita, una risposta vocazionale. Il lavoro che svolgevo in polizia e l'incontro con alcune persone, alcuni giovani arrestati soprattutto, mi hanno permesso di diventare quella che sono oggi. Quel lavoro mi ha offerto l'occasione per comprendere qual era la mia vocazione: ho sentito che Dio mi chiamava a donare tutta la mia vita".

"Ho cercato di ritrovare alcuni di quei ragazzi"

Quando le chiedono se ha mai ritrovato quei ragazzi che ha arrestato quando era poliziotta, la suora risponde così: "No, anche se devo dire che ho cercato di farlo, in particolare con qualcuno di loro che aveva suscitato in me, a livello emotivo, qualcosa di più profondo, ma poi mi sono fermata, anche per correttezza verso queste persone".

Quanto ai suoi ex colleghi "ogni tanto ci ritroviamo e parliamo, in maniera fraterna, delle nostre vite. Meno di un anno fa ci siamo ritrovati in centocinquanta ed è stato un incontro bellissimo".

Adesso suor Tosca è impegnata ad aiutare i giovani, anche attraverso la formazione di chi se ne prende cura all'interno delle realtà parrocchiali: "L'obiettivo è creare un'alleanza educativa tra le diverse realtà che operano nei nostri contesti, parrocchiali e non, per renderli contesti sicuri, affinché i ragazzi, i bambini e gli adulti vulnerabili che vivono nelle nostre realtà possano sentirsi sicuri e possano trovare spazi di cura e di attenzione".