Tutte le novità dell’anno scolastico spiegate dal ministro Valditara. L'intervista

Un nuovo anno scolastico è cominciato. Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha risposto alle nostre domande: dal ritorno del vecchio diario al debutto dell'intelligenza artificiale, passando per il divieto dell'uso dei cellulari fino alla scuola secondaria di primo grado e per la riforma sperimentale dell'istruzione tecnico-professionale. Una scuola che orienta al lavoro e che premia la condotta. Al via un nuovo anno scolastico. Quali sono le novità principali? Quest’anno scolastico si apre con molte novità. Innanzitutto, la riforma sperimentale dell'istruzione tecnico-professionale, che introduce il modello della filiera 4+2 e ha l'obiettivo di creare nuove opportunità occupazionali per i giovani, rafforzando il legame tra scuola e mondo del lavoro. Viene inoltre messo a pieno regime il ruolo del docente tutor e del docente orientatore per valorizzare i talenti degli studenti e personalizzare i loro percorsi formativi. Ritengo di grande importanza anche la riforma del voto di condotta e dei giudizi nella scuola primaria, il divieto di utilizzo dei cellulari, il ritorno al diario cartaceo e l’introduzione di norme contro i "diplomifici". È previsto poi un ampio piano per l’orientamento scolastico che coinvolgerà studenti e famiglie affinché siano consapevoli delle opportunità formative e professionali. Un altro fronte riguarda la lotta all’abbandono scolastico. A tal fine, oltre ai 325 milioni di euro già stanziati per il recupero formativo delle scuole del Mezzogiorno, sono stati destinati ulteriori 225 milioni di euro per le aree di disagio giovanile nel Nord del Paese. Per gli studenti di origine straniera, alla luce dei dati che evidenziano un tasso di dispersione scolastica superiore al 30% tra gli studenti stranieri e un gap linguistico del 20% rispetto ai loro coetanei italiani, da quest’anno prenderà avvio un programma volto a potenziare l’apprendimento della lingua italiana. Saranno attivati corsi pomeridiani extracurricolari oltre alla formazione di personale specializzato nell’insegnamento dell’italiano agli studenti stranieri. Un’altra priorità del nuovo anno scolastico è il contrasto al bullismo, attraverso il ripristino del voto di condotta e del principio di responsabilità individuale. Infine, verrà lanciato un progetto sperimentale sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale per potenziare la didattica. Insomma, quest’anno scolastico è contrassegnato da una ampia e radicale innovazione, che ruota intorno alla valorizzazione della persona dello studente. L’intelligenza artificiale entra in 15 classi per un progetto sperimentale. Di cosa si tratta? La personalizzazione della didattica è uno dei punti chiave della mia azione di governo. Siamo uno dei primi Paesi ad avere avviato una sperimentazione sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale in supporto agli insegnanti in quindici classi situate in diverse regioni, Calabria, Lazio, Toscana e Lombardia. Qualora il modello si dimostrasse efficace, lo estenderemo ulteriormente perché credo che, se adeguatamente guidata dal docente, l'intelligenza artificiale possa svolgere un ruolo significativo nel rendere l’apprendimento più efficace e personalizzato, garantendo anche una maggiore inclusione per gli studenti con bisogni educativi speciali. Parte la riforma degli istituti tecnici. Ad oggi si registra un mismatch drammatico tra la domanda e l’offerta di lavoro. Circa la metà delle aziende cerca lavoratori qualificati ma fatica a coprire i posti disponibili. La riforma del 4+2, che si muove nella direzione delle migliori esperienze europee, mira appunto a colmare questo divario. Per garantire maggiore concretezza e aderenza alle esigenze del mercato del lavoro, gli imprenditori stessi e gli esperti potranno entrare in classe per coprire quelle esigenze altamente specialistiche del percorso formativo per le quali i docenti non hanno competenze. A che punto sono i giudizi sintetici per le elementari, ci saranno già alla fine del primo quadrimestre, e la riforma del voto in condotta? La riforma del voto di condotta, recentemente approvata in Senato e in commissione Cultura alla Camera, è incardinata per il voto finale in aula per i prossimi giorni. Sono fiducioso, quindi, che entro questo mese diventi legge. Si tratta, innanzitutto, di un cambiamento culturale poiché la condotta torna ad acquisire rilevanza nel percorso scolastico dello studente. Dobbiamo restituire autorevolezza ai docenti e ripristinare una cultura del rispetto, dando valore e centralità al comportamento. A questo scopo, abbiano rivoluzionato anche il sistema delle sospensioni, secondo il principio per cui chi sbaglia farà più scuola e non resterà a casa; per i fatti più gravi, come le aggressioni, lo studente bullo parteciperà ad attività di cittadinanza solidale, in mense per i poveri o residenze per gli anziani, per esempio. È prevista, altresì, l’introduzione di giudizi sintetici nella scuola primaria. I genitori non si troveranno più di fronte a formule generiche come “in via di prima acquisizione” o “valutazione intermedia” bensì a valutazioni chiare come: “ottimo”, “buono”, “sufficiente” e “insufficiente”. Non ci sarà, invece, il giudizio di "gravemente insufficiente". L’appello dei pedagogisti Pellai e Novara – di vietare l’uso dei cellulari fino ai 14 anni e dei social fino a 16 – va nella stessa direzione del suo provvedimento che vieta l’uso dei telefoni a scuola fino alla terza media. L’appello dei pedagogisti per vietare l’uso dei telefoni cellulari e dei social rispettivamente sotto i quattordici e i sedici anni ha alla base le stesse considerazioni del mio intervento, i danni prodotti dall’uso di cellulari e social sui giovani e giovanissimi sono ormai testimoniati da una ricca produzione scientifica, non solo in termini di apprendimento ma anche di sviluppo della persona. Da quest’anno quindi scatta il divieto dell'utilizzo del telefono cellulare, anche a fini educativi e didattici, per gli alunni dalla scuola d’infanzia fino alla secondaria di primo grado, salvo i casi in cui lo stesso sia previsto dal Piano educativo individualizzato o dal Piano didattico personalizzato, come supporto agli alunni con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento ovvero per documentati oggettive condizioni personali. La scuola fa la sua parte per tentare di mettere in sicurezza i ragazzi, anche spiegando i rischi del digitale, altrettanto dovranno fare le famiglie, il cui ruolo resta insostituibile. Torna il vecchio diario. Sostituirà del tutto il registro elettronico per i compiti? Dobbiamo riabituare i nostri ragazzi al rapporto con la penna e con la carta. Fermo restando che i genitori continueranno ad essere avvisati tramite il registro elettronico, ho disposto che a partire da quest’anno scolastico venga reintrodotta l'annotazione giornaliera dei compiti su diari e agende personali. Questa misura è volta a promuovere una maggiore responsabilità degli studenti nella gestione dei propri impegni scolastici dosando, al contempo, il ricorso alla tecnologia. Cambia l’educazione civica. Le nuove Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica hanno come stella polare la Costituzione italiana, che non è solo norma cardine del nostro ordinamento ma anche riferimento prioritario per identificare valori, diritti e doveri. L’obiettivo è contribuire a formare cittadini consapevoli e responsabili. Nell’arco delle 33 ore annuali previste per la disciplina, i docenti potranno proporre attività che sviluppino conoscenze e abilità relative all’educazione alla cittadinanza, all’educazione alla salute, al benessere psicofisico e al contrasto delle dipendenze, all’educazione ambientale, all’educazione finanziaria, all’educazione stradale, all’educazione digitale e all’educazione al rispetto. Ma l’Educazione civica rappresenta una sfida educativa che interessa tutti gli insegnamenti di una “scuola costituzionale”, che ruota intorno alla Persona.