Limite dei 30 all'ora a Bologna: hanno funzionato i primi 6 mesi?

Dal 16 gennaio 2024, nel 70% delle strade urbane della città di Bologna è stato imposto il limite del 30 km/h: una misura approvata nell’estate del 2023 dalla giunta guidata dal sindaco Matteo Lepore con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale. Il piano, soprannominato “Bologna Città 30”, mostra già i suoi risultati: nei primi sei mesi del 2024 non solo sono diminuiti gli incidenti e i morti in strada, ma in città c’è meno traffico, la qualità dell’aria risulta migliore e più persone usano la bici e i mezzi pubblici. Ecco una panoramica dei dati principali, confrontati con la media dei corrispondenti primi sei mesi del 2022 e 2023. Meno incidenti, feriti e decessi Tra il 15 gennaio e il 14 luglio, i dati rilevati dalla Polizia locale di Bologna segnalano un calo del 10,7% degli incidenti totali, dell’11,6% delle persone ferite e del 33% di quelle decedute. Come riporta il sito del Comune, “queste variazioni segnano un’inversione di tendenza e assumono ancora più valore se si considera che, prendendo una serie storica di dati più lunga, ad esempio negli ultimi 10 anni non erano mai stati registrati cali di questa entità”. Interessante notare che il calo di incidenti riguarda soprattutto quelli in cui sono coinvolti i pedoni , mentre quelli che hanno riguardato i ciclisti sono aumentati del 13,7%: un dato che si spiega, almeno in parte, con il notevole aumento di ciclisti registrato sulle strade monitorate, che sono aumentati del +12%. La velocità è la violazione principale In linea con le rilevazione dell’Istat a livello nazionale, la velocità resta la violazione del Codice della strada a cui viene ricondotta la maggior parte degli incidenti avvenuti nei primi sei mesi del 2024. Diminuiscono, tuttavia, gli incidenti più gravi, classificati con il “codice rosso” , mentre restano stabili di quelli da “codice giallo” e aumentano del +19,2% degli incidenti più lievi, da “codice verde”. Più cittadini in bicicletta Dal punto di vista del traffico, i dati diffusi dal Comune di Bologna registrano un calo circa del 3%, corrispondente a oltre 6.300 veicoli transitati in meno nel giorno feriale medio . Aumenta, invece, e in maniera piuttosto significativa , l’uso del servizio di bike sharing locale che vede praticamente un raddoppio delle corse effettuate con biciclette tradizionali o elettriche. Cresce anche il numero di cittadini che si sposta con la propria bicicletta o utilizzando i mezzi pubblici urbani In calo anche l'inquinamento Un risultato interessante, che andrà però confermato con periodi di rilevazione più lunghi, riguarda la riduzione dei livelli di biossido di azoto nell’aria. il valore medio orario di 32,91 µg/m3 registrato nel periodo 1 gennaio-14 luglio 2024, infatti, è in calo del 23,1% rispetto alla media degli stessi periodi 2022-2023 . Come spiega il sito del Comune, il biossido di azoto viene considerato la cartina tornasole degli effetti dell’uso dei veicoli a motore in città: “a differenza delle polveri sottili, che si caratterizzano per una maggiore varietà di origine e tendenza a diffondersi, l’NO2 invece ha come fonte primaria le emissioni dei veicoli a motore endotermico e del riscaldamento e resta più concentrato in prossimità delle principali sorgenti di emissione, in particolare le strade ad intenso traffico e il centro abitato”. Effetto 30 all'ora I dati positivi dei primi sei mesi del progetto Bologna Città 30 sono in linea con quelli rilevati nelle altre città che hanno adottato il limite dei 30 km/h nelle loro aree urbane, come dimostra uno studio del Politecnico di Atene pubblicato a maggio del 2024. La ricerca, che ha confrontato i dati reali di ben quaranta città europee diventate Città 30, rileva che in questi contesti si registra in media una riduzione del 23% degli incidenti stradali, del 37% dei decessi e del 38% dei feriti. Lo studio conferma inoltre che limiti di velocità più bassi spingono le persone a comportamenti più sicuri ed ecologici quando guidano e incentivano l'uso del trasporto pubblico e gli spostamenti a piedi e in bicicletta. In Italia, la prima città a istituire una strada con limite di velocità a 30 chilometri orari è stata Cesena nel 1998, mentre Olbia è diventato il primo centro urbano a introdurre un limite di 30 chilometri orari in tutte le sue strade. In Europa, invece, il primato spetta a Graz, in Austria, che è stata la prima città a introdurre il limite di velocità a 30 km/h sull’80% delle strade cittadine in maniera progressiva, dal 1992 La Spagna è stata infine il primo Paese europeo a approvare nel 2021 una modifica al Codice della strada che impone il limite massimo dei 30 chilometri orari in tutti i centri urbani del Paese, a eccezione delle strade a due o più corsie per senso di marcia.