Molestie sessuali sul lavoro, vittime quasi due milioni di donne

Parliamo di molestie. A sfondo sessuale. Sul lavoro. E fuori dal lavoro. E parliamo di vittime che, come si può facilmente immaginare, sono per lo più donne. Lo facciamo partendo da due numeri contenuti nell’ultimo aggiornamento sul tema realizzato dall’Istat: 13,5% e 21,2%. Il primo è la percentuale di donne intervistate tra il 2022 e il 2023 che affermano di avere subito almeno una molestia sul posto di lavoro nel corso della propria vita. 13,5% vuol dire più di una su dieci. Significa che ogni dieci donne che lavorano ce n'è una, un po’ più di una in realtà, che ha subito atti, gesti, comportamenti, proposte o atteggiamenti che ha giudicato una molestia collegata con la sfera sessuale. Più di una su dieci. L’altra cifra, 21,2%, riguarda invece solo le più giovani, tra i 15 e i 24 anni. Ed è quasi doppia rispetto alla prima. In questa fascia di età, dunque, è ben una donna su cinque a raccontare di essere stata vittima, nel corso della propria vita lavorativa, di molestie sessuali. Una su cinque. Da qualunque punto di vista lo si guardi non è poco. I numeri assoluti Ma le percentuali danno conto solo di una parte della storia. Ci aiutano a farci un’idea della diffusione del fenomeno rispetto alla popolazione complessiva. Ma rischiano di far perdere di vista il fatto che a subire le molestie sono persone, in questo caso di sesso femminile. I numeri assoluti possono allora venire in aiuto. 13,5%, tradotto in valori complessivi, vuol dire 1 milione e 894 mila persone. Per fare un paragone, le donne molestate nel corso della vita lavorativa superano la popolazione di Napoli e Torino messe assieme. La grande maggioranza di queste afferma di avere subito “sguardi inappropriati e lascivi che le hanno messe a disagio”. Mezzo milione ha ricevuto proposte inappropriate di uscire insieme e 300mila inviti inappropriati a qualche attività sessuale. Ci sono poi 350mila donne, un po’ meno dei residenti di Firenze, che nella vita hanno subito molestie fisiche sul luogo di lavoro. Infine, e in questo caso stiamo parlando solo degli ultimi tre anni, si registrano poco più di 298mila donne che hanno subito almeno un ricatto a sfondo sessuale. Ovvero sesso in cambio di assunzione, mantenimento del posto di lavoro o anche solo un avanzamento di carriera. Non solo lavoro Fin qui abbiamo parlato solo di un contesto specifico, quello lavorativo. Ma non esiste solo quello, ovviamente. E dunque, alle donne che affermano di essere state molestate in questo ambito, bisogna aggiungere quelle che hanno subito la stessa sorte al di fuori di uffici e fabbriche o qualunque altro luogo dove si guadagnassero da vivere. Sono state - dicono sempre i dati Istat - 1 milione e 300 mila negli ultimi tre anni . La regione dove il dato risulta più alto è l’Umbria , seguita dalla Liguria. Il dato più basso in Valle d’Aosta e in Calabria . In generale, si legge sempre nel rapporto Istat, le molesti sono più frequenti al nord e meno al sud . Ma sulla ripartizione geografica di questi dati può influire anche un elemento culturale, ovvero la percezione rispetto a ciò che viene considerato appropriato o inappropriato.

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