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Due Caretta Caretta liberate al largo della costa di Sciacca

Cronaca

Raffaella Daino

Altri due esemplari soccorsi, curati e restituiti al loro habitat naturale grazie alla collaborazione tra l'associazione ambientalista Marevivo, la Guardia Costiera e il Centro di recupero tartarughe dell'Istituto sperimentale zooprofilattico siciliano.  Sono tante le minacce per le tartarughe caretta caretta, soprattutto in estate, per la presenza delle barche ma anche di plastica e attrezzi da pesca abbandonati in mare. Gli esperti raccomandano di chiamare subito il numero 1530 se si avvistano tartarughe ferite

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Dopo settimane di cure Bingo e Rubino sono tornati in mare. Durante la cerimonia di liberazione al largo della costa di Sciacca, nell’agrigentino sono stati ribattezzati così i due giovani esemplari di tartaruga Caretta caretta soccorsi al largo di Mazara del vallo e davanti a Siracusa. Recuperate grazie a due tempestivi interventi, una aveva la pinna impigliata in una rete, entrambe amo e lenza nello stomaco. Una pesa poco meno di 5 kg ed ha un’età compresa tra  i 7e i 9 anni, l’altra ha più o meno 12 anni d’età e 7 kg di peso. Una missione di salvataggio resa possibile grazie alla sinergia tra l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sicilia, la Delegazione Regionale Siciliana di Marevivo e la Guardia Costiera con la collaborazione del Circolo Nautico “Il Corallo”.

 

“Tempi e modalità sono fondamentali per la sopravvivenza di questi esemplari in via di estinzione che soprattutto nella stagione estiva sono minacciati dalla presenza di barche oltre che dalla plastica e dagli attrezzi da pesca abbandonati in mare o trascinati dalle correnti” dicono i medici veterinari del centro di recupero delle tartarughe.

 

“E’ fondamentale non tentare di rimuovere ami o altri oggetti perché potrebbero provocare nell’animale lesioni ancora più gravi” dice Stefano Siracusa di Marevivo. “Si deve chiamare il 1530 che è il numero delle emergenze della Capitaneria di porto o il numero verde del centro di recupero dell’Istituto zooprofilattico 800620266. E’ una collaborazione importante quella che Marevivo ha avviato con Guardia costiera e Istituto zooprofilattico perché ci permette di intervenire e salvare il numero più alto possibile di questi esemplari, che recuperiamo anche quando purtroppo sono già morte e che studiamo per capire le cause che ne hanno provocato il ferimento o il decesso. Assistere alla liberazione di esemplari curati e sopravvissuti è una grande emozione che spesso condividiamo con le scolaresche perché capiscano quali sono i pericoli che le creature che vivono nel mare corrono a causa dei comportamenti degli esseri umani che inquinano e abbandonano plastica e rifiuti d’ogni tipo sulle spiagge. Ogni occasione è importante per sensibilizzare le persone, essendola tartaruga una “specie bandiera” che entra in empatia con l’uomo e ci permette di spiegare i problemi che vive il mare”.

 

Ogni anno 70 tartarughe vengono curate e salvate nel centro di recupero regionale dell’istituto zooprofilattico a Palermo. Un centinaio però arrivano già senza vita o non sopravvivono. Le principali cause di morte la plastica che le soffoca, le reti, in cui restano impigliate, o gli ami e attrezzi da pesca che provocano ferite letali. Queste tartarughe non sono solo esemplari in via di estinzione da proteggere ma rappresentano preziosi indicatori biologici dello stato di salute dei nostri mari.  Una femmina arriva a pesare 45 kg e sugli esemplari  adulti più grossi a volte viene installato un rilevatore satellitare che consente di monitorarle in tempo reale e di tracciarne le rotte verso siti nidificazione o alimentazione, svelando che sono in grado di viaggiare anche per migliaia di km attraversando il Mediterraneo.

 

Marevivo sottolinea come la scelta della liberazione delle due tartarughe chiamate Bingo e Rubino a Sciacca non sia casuale; pochi giorni fa un esemplare di Caretta caretta ha effettuato un’escursione terrestre sulla spiaggia della Tonnara per un tentativo di ovodeposizione. Le successive ispezioni degli addetti alla manipolazioni dei nidi del WWF hanno dato esito negativo relativamente alla effettiva presenza di uova, ma l’episodio impone a tutti i frequentatori delle spiagge di  essere vigili e segnalare  eventuali ed ulteriori tracce, segnalando l’evento immediatamente alla Guardia Costiera.

 

Fabio Galluzzo della delegazione siciliana di Marevivo ricorda che proprio per sensibilizzare la comunità su un maggiore rispetto del mare e anche sull’attuale frequenza delle ovodeposizioni avvenute sulle spiagge siciliane,  Marevivo Sicilia ha organizzato una serie di "Blue Day" , il primo a fine luglio sulla spiaggia di Porto Palo di Menfi, che anche quest’anno ha ottenuto il riconoscimento della bandiera blu., e il prossimo per il 17 Agosto sulla spiaggia di Bovo Marina.

 

"Si tratta di un laboratorio di educazione ambientale itinerante che si sposta lungo alcune spiagge agrigentine e che a Porto Palo si è svolto presso lo stabilimento Step Touch. Oltre cinquanta bambini e i loro genitori hanno partecipato all’iniziativa incuriositi dalle spiegazioni degli educatori sulle bellezze dell’ecosistema marino illustrate attraverso un piccolo museo con tanti reperti,  contenuto in una “Scatola del mare”.

 

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Menfi che l’ha inserito nel calendario delle manifestazioni estive  e rientra nell'ambito del progetto "Ambiente Giovani" finanziato dalla Regione Siciliana nell’ambito degli accordi stipulati con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale per l’utilizzo delle risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili (FNPG) per l’anno 2021 .

 

“ Non ci fermiamo  neanche nella stagione estiva e fortemente motivati portiamo avanti tante iniziative di sensibilizzazione ambientale coinvolgendo migliaia di persone – dichiara Fabio Galluzzo  – il mare offre momenti di riposo e di svago, ma non bisogna mai dimenticare che necessita il rispetto di tutti  affinché questo incredibile patrimonio non finisca disperso. Ringrazio la rete delle collaborazioni fattive e spontanee che ci affiancano e  che ci consentono di lavorare su tutto il territorio regionale e non solo, affrontando le diverse problematiche che affliggono il mare e tutto l’ambiente naturale. Ciò ci consente di lavorare con competenza, raggiungendo gli obiettivi programmati e moltiplicando i risultati raggiunti.”