Casi Covid in aumento? Nuovi varianti mettono a rischio l'estate, i consigli dell'esperto

Nonostante i numeri assoluti bassi, i nuovi casi di contagio da Covid sono in crescita da settimane. Negli ultimi 7 giorni di luglio, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, si sono registrati 17mila nuovi contagi. Un numero in crescita del 26% rispetto alla settimana precedente. Per la prima volta, dall’inizio dell’estate, sono però in leggero aumento anche i ricoveri in area medica e in terapia intensiva, rispettivamente + 2,4% e + 0,4%. A causare questo aumento di contagi in piena estate sono le sotto-varianti di JN.1, tra queste la più diffusa è la KP.3.1.1. Nessuna di queste, pur essendo molto contagiose, sembra aggressiva. Cosa ci dobbiamo aspettare? Quali sono i sintomi e le regole da rispettare? Lo abbiamo chiesto a Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano. I casi, in aumento, sono comunque sottostimati? I casi complessivi sono sicuramente sottostimati perché in pochi fanno il tampone e lo registrano. Ma ci sono i dati dei ricoveri e quello dei decessi che sono in aumento con oltre 1.200 persone in ospedale e 50 morti nell’ultima settimana. Sono questi i dati che spiegano l’andamento della convivenza con il Covid, con cui vedremo delle situazioni di salita e discesa. È come quando si lancia un sasso in uno stagno. Quali sono i sintomi di questa ondata di Covid? Vediamo situazioni molto variabili. C’è chi ha manifestazioni simili a quelle dell’inizio della pandemia, anche con perdita di olfatto e gusto, e chi invece ha forme più banali. In tanti hanno mal di gola e naso chiuso e c’è chi ha febbre. Assomiglia nella maggior parte dei casi a un brutto raffreddore. Quando va fatto il tampone? Sarebbe utile farlo comunque per evitare di contagiare gli altri e in particolare fragili e anziani, che ancora oggi rischiano di stare male. È importante che queste categorie lo facciano il prima possibile se hanno sintomi, in modo da chiedere l’antivirale al medico di famiglia. L’antivirale va preso nelle prime fasi, dopo rischia di essere inutile, ma è un farmaco ben tollerato ed efficace in tutti i pazienti che rischiano gli effetti più pesanti. Il mio consiglio, soprattutto nei casi di contatto con anziani, è di evitare di esporli ai rischi. E’ una questione di buonsenso. Cosa fare in caso di contagio? In caso di contagio, se si è adulti sani, bastano antinfiammatori e riposo. Bisognerebbe evitare i contatti con i fragili, e per quanto possibile, usare la mascherina soprattutto in treno, aereo e auto. Sono giorni di grandi assembramenti e spostamenti. Non si deve rinunciare ad andare in vacanza ma si deve fare attenzione a non rovinare quelle degli altri. Quali sono le regole da rispettare? Ormai è una responsabilità individuale. I primi tre giorni bisogna stare attenti. Si può uscire, ma sarebbe preferibile farlo con la mascherina. Non ci sono più limitazioni, quarantene e isolamenti. E non serve un tampone negativo per tornare alla vita sociale. Come comportarsi in viaggio? Se dovessero insorgere sintomi durante una vacanza il mio consiglio è di fare attenzione a non sovraccaricare il fisico. Va evitato lo sport e tante ore sotto il sole. Sarebbe preferibile stare in casa tranquilli per 2/3 giorni. In caso di tosse e difficoltà a respirare, se non fanno effetto i farmaci da banco, bisogna rivolgersi al medico. Come comportarsi sul luogo di lavoro? In questo momento non sono previste regole specifiche per il Covid, ci si comporta come una normale influenza. Come mai durante questi mesi caldi, ci sono tanti virus respiratori in circolazione? È come se la stagione influenzale non fosse mai finita, circolano ancora rinovirus e adenovirus. In questo momento è prevalente il Covid, che non ha stagionalità, ma segue lo sviluppo delle nuove varianti che cambiano ogni 4-6 mesi. In questo momento è prevalente la variante KP3 della famiglia Omicron. Il covid non è influenzato dagli sbalzi di temperature. Bisogna fare una nuova dose di vaccino? Ad oggi l’adesione alla vaccinazione nel prossimo autunno per Covid e influenza è necessaria per i fragili e gli anziani. Per gli altri è una opportunità che viene offerta. Cosa ci dobbiamo aspettare per l'autunno? Siamo in una fase di salita, è probabile che ci sarà un’altra ondata in autunno. Le varianti che circolano adesso appartengono tutte alla famiglia Omicron che ha caratteristiche di minore patogenicità di sintomi. Noi ci siamo fatti una immunità ibrida, da vaccino e infezione, ma dopo 6 mesi dall’una e dall’altra non siamo più protetti dal contagio. È vero però che ci difende dagli effetti più pesanti. Queste varianti, per potersi ancora diffondere, si devono adattare ma gli effetti non sono pesanti. Se così non fosse, il virus dovrebbe interrompere la sua corsa.