Dal 29 giugno la strada regionale 47, unico collegamento di viabilità ordinaria con il comune valdostano, era interdetta al passaggio. Al ripristino della strada hanno lavorato per 27 giorni fino a 48 mezzi in contemporanea con il coordinamento della Protezione civile regionale e la direzione dell'assessorato regionale delle Opere pubbliche. Già alle 6.30 decine di automezzi, soprattutto di turisti, attendevano il via libera al transito
Cogne è di nuovo raggiungibile. Dopo quattro settimane dell’alluvione del 29 giugno che aveva completamente isolato il comune della Valle d’Aosta, alle 7.04 di questa mattina è stata riaperta al transito la strada regionale 47, unico collegamento di viabilità ordinaria. Nel comune più a valle, Aymavilles, già alle 6.30 erano alcune decine gli automezzi, soprattutto di turisti, che attendevano il via libera reso possibile dagli operatori che, dopo intense giornate di lavoro, hanno rimediato ai danni del maltempo. La stagione estiva a Cogne può ora ripartire: alberghi, ristoranti e negozi sono pronti ad accogliere i visitatori. Tra ieri e mercoledì sono arrivati in paese i fornitori e i dipendenti delle strutture ricettive.
Turisti in coda per passare
I primi a transitare sulla strada riaperta sono stati il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, e il direttore della Protezione civile regionale, Valerio Segor. Dopo di loro una lunga fila di auto, provenienti anche dalla Francia, ma anche camper e mezzi pesanti. Al ripristino della strada per Cogne hanno lavorato per 27 giorni fino a 48 mezzi in contemporanea, 14 dei quali 24 ore su 24, con il coordinamento della Protezione civile regionale e la direzione dell'assessorato regionale delle Opere pubbliche. Nei giorni scorsi sono stati riattivati tutti gli impianti di illuminazione nelle gallerie stradali e posizionate le protezioni laterali con new jersey in cemento. In alcuni tratti che sono stati oggetto di cantiere possono essere posti dei movieri con traffico alternato: l'amministrazione regionale raccomanda la moderazione della velocità.
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I danni dell’alluvione
L'alluvione del 29 giugno aveva completamente asportato il tracciato stradale in più punti, oltre ad aver eroso argini e scarpate stradali in altri tratti. Già dall'alba del giorno dopo, al chilometro 9 della regionale, erano stati attivati mezzi e operatori, consentendo nelle 24 ore di colmare la voragine alta sette metri creata dal torrente e quindi di proseguire più avanti. Quattrocento metri dopo, il torrente, prima distante una quarantina di metri dalla carreggiata, era esondato: l'erosione di 80 mila metri cubi di materiale aveva asportato completamente la strada per 200 metri di lunghezza e con un fronte alto oltre 20 metri. Dal primo luglio si è quindi lavorato per allontanare il corso d'acqua dalla scarpata, in modo da evitare altre erosioni e consentire una prima stabilizzazione e protezione. Nei giorni subito dopo l'alluvione, dal paese isolato 1.800 persone erano state evacuate con gli elicotteri. Un primo momento di contatto con turisti e villeggianti c'era stato il 20 luglio scorso: in più di 400, scortati dalla protezione civile lungo la strada che era ancora in via di ricostruzione, sono potuti tornare a Cogne e recuperare le proprie auto.
Sindaca Aymavilles: "Giornata tanto attesa"
"Non avere il collegamento con Cogne e, per gli stessi abitanti l'impossibilità di scendere per lavorare, provoca grandi disagi. Assolutamente sì", la riapertura della strada regionale scattata stamane era molto attesa. Lo spiega Loredana Petey, sindaca di Aymavilles, il comune più a valle, dove si trova un tratto della strada regionale ricostruita dopo i danni provocati dall'alluvione del 29 giugno scorso. "Il nostro comune - ricorda Petey - si è subito attivato per permettere la realizzazione dei lavori che oggi hanno portato finalmente alla riapertura della strada. Avevamo due frazioni isolate, che sono Sylvenoire e Vieyes, oltre alla strada che non c'era più. Quindi grazie poi agli elicotteri ed essendo in contatto con gli abitanti di Vieyes potevamo portare su generi alimentari e tutto quello di cui avevano bisogno. Quindi direi che l'organizzazione è stata eccezionale: un sistema Valle d'Aosta che ha funzionato, e siamo molto felici di questo".