Introduzione
Quali sono le migliori università italiane? Il Censis, ogni anno, cerca di rispondere a questa domanda, super gettonata nel periodo estivo tra i neodiplomati, stilando la classifica degli atenei italiani più performanti, divisi in categorie omogenee per dimensioni. Ecco quali sono gli atenei che si distinguono nell’edizione 2024/2025 della graduatoria Censis.
Quello che devi sapere
Le università migliori di Italia
Quest'anno Padova è prima sul podio dei mega-atenei (oltre 40mila iscritti) in Italia per la classifica Censis; mentre la Luiss Guido Carli è la migliore università non statale di grandi dimensioni. Tra i grandi atenei statali (tra 20mila e 40mila iscritti) l’Università della Calabria si posiziona al primo posto. All’Università di Trento, invece, spetta il primo gradino del podio tra i medi atenei statali, ovvero con un numero di iscritti compreso tra 10mila e 20mila. Tra i piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti), è stabile al primo gradino del podio l’Università di Camerino, mentre tra i politecnici domina anche quest’anno il Politecnico di Milano
Padova al top tra i mega atenei statali: il podio
Tra i mega atenei statali, ovvero con oltre 40mila iscritti, primeggia l’Università di Padova che si piazza in prima posizione con un punteggio complessivo di 89,5. Seguono l’Università di Bologna e la Sapienza di Roma, rispettivamente in seconda e terza posizione con i punteggi di 87,5 e 84,3
Fuori dal podio l’Università di Palermo: la classifica
Fuori dal podio l’Università di Palermo, con un punteggio di 83,8, che guadagna tre posizioni rispetto allo scorso anno. Stabile al quinto posto troviamo l’Università statale di Milano (83,2) che supera l’Università di Pisa (82,8) retrocessa in sesta posizione. Settima nella graduatoria dei mega atenei è l’Università di Torino che, con il punteggio complessivo di 82,7, scala una posizione. Chiudono la classifica l’Università di Firenze (82,3) e quella di Napoli Federico II (73,5), rispettivamente in penultima e ultima posizione
La top five della classifica dei migliori grandi atenei statali
Tra i grandi atenei statali, cioè quelli con una popolazione studentesca tra 20mila e 40mila iscritti, l’Università della Calabria si posiziona al primo posto con un punteggio complessivo di 92,2, superando quest’anno l’Università di Pavia, che scende al secondo posto con un punteggio di 89,5. Al terzo posto troviamo l’Università di Perugia con un punteggio di 87,7, seguita dall’Università di Parma (87,2) e dall’Università di Cagliari (86,5), che completano la top five di questa categoria
La classifica dei migliori grandi atenei statali: dal 6° posto
Salda in sesta posizione, come lo scorso anno, è l’Università di Salerno con un punteggio di 85,8. Al settimo e ottavo posto troviamo rispettivamente l’Università di Milano Bicocca (85,7) e l’Università di Roma Tor Vergata (84,5). L’Università di Modena Reggio Emilia rimane stabile in nona posizione con 83,5 punti. L’Università di Genova guadagna un posto, riuscendo a entrare nella top ten dei grandi atenei statali, con un punteggio complessivo di 82,3. Tra l’undicesimo e il quattordicesimo posto si posizionano l’Università di Verona (82,0), l’Università di Messina (80,7), che ha guadagnato quattro posizioni, l’Università di Ferrara (80,3) e l’Università di Roma Tre (80,0). In quindicesima e sedicesima posizione troviamo l’Università della Campania (79,2) e l’Università di Bari (77,0), quest'ultima new entry tra i grandi atenei dopo essere stata nel gruppo dei mega atenei. Chiudono la classifica l’Università di Chieti e Pescara (76,8) e l’Università di Catania (76,7)
La top five della classifica dei migliori medi atenei statali
Tra i medi atenei statali, ovvero con un numero di iscritti compreso tra 10mila e 20mila, l'Università di Trento mantiene il primo posto con un punteggio di 94,5, seguita dall'Università di Udine (93,2). L'Università di Sassari sale al terzo posto (91,7), seguita dall'Università Politecnica delle Marche al quarto (91,0) e dall'Università di Siena al quinto (90,5)
La classifica dei migliori medi atenei statali: dal 6° posto
Una new entry al sesto posto è l'Università Ca’ Foscari Venezia (88,8), fino allo scorso anno nel gruppo dei grandi atenei statali; mentre l'Università di Trieste (88,7) e l'Università di Brescia (87,8) scendono rispettivamente al settimo e ottavo posto.
In nona posizione si colloca l’Università di Urbino (84,8), che ne guadagna tre, seguita dall’Università del Salento (84,7), decima in graduatoria. Chiudono la classifica l’Università di Bergamo (83,8), undicesima, seguita dall’Università del Piemonte Orientale e dall’Università di Napoli Parthenope, che occupano ex aequo la dodicesima posizione con un punteggio totale di 83,5. Tredicesimo e quattordicesimo posto rispettivamente per l’Università dell’Insubria (83,2) e dell’Aquila (81,8), entrambe in ascesa. Le ultime due posizioni sono occupate dall'Università di Foggia (81,3) e dall'Università Magna Graecia di Catanzaro (80,0)
La classifica dei migliori piccoli atenei statali
Infine, tra i piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti), è stabile al primo gradino del podio l’Università di Camerino, con un punteggio complessivo pari a 98,8, seguita dall’Università della Tuscia, che con 88,5 mantiene la seconda posizione. Salgono in terza e quarta posizione l’Università di Macerata (86,7) e l’Università di Cassino (86,0). Quinta l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (83,3), che ha sorpassato l’Università del Sannio, quest’anno in sesta posizione (82,7).
Al settimo posto si conferma l’Università di Teramo (80,8), seguita dall’Università del Molise (80,7). Penultima e ultima posizione sono, infine, occupate dall’Università della Basilicata (80,2) e dall’Università di Napoli L’Orientale (79,7), che fino allo scorso anno si trovava nel gruppo dei medi atenei statali
La classifica dei migliori politecnici
In cima alla classifica anche quest'anno troviamo il Politecnico di Milano con un punteggio di 98,7, seguito dal Politecnico di Torino con 92,0. Il terzo posto è occupato dal Politecnico di Bari con 87,8 punti. Chiude la graduatoria lo IUAV di Venezia con un punteggio di 87,7
La classifica dei migliori atenei non statali
Per la prima volta, la Luiss entra nel gruppo dei grandi atenei non statali (con oltre 10.000 iscritti), conquistando il primo posto con un punteggio di 96,0. Seguono l'Università Bocconi (92,0) e l'Università Cattolica (78,2) rispettivamente in seconda e terza posizione. Tra i medi atenei non statali (da 5.000 a 10.000 iscritti), la Lumsa è al primo posto con un punteggio di 83,4, seguita dallo Iulm (81,4) e dall’Università Suor Orsola Benincasa (75,0). La Libera Università di Bolzano mantiene la prima posizione tra i piccoli atenei non statali (fino a 5.000 iscritti) con un punteggio di 95,0
Aumentano le donne nelle discipline scientifiche
Secondo i dati provvisori rilevati dal Censis nel mese di aprile 2024, nell’anno accademico 2023-2024 sono aumentate le donne nelle discipline scientifiche. Nello specifico, i neoiscritti maschi sono diminuiti di oltre un punto percentuale (-1,1%), mentre le neoiscritte sono cresciute dello 0,5%.
È interessante notare che le nuove iscrizioni delle studentesse non sono aumentate solo nei settori tradizionalmente a vocazione femminile, come i corsi di laurea di educazione e formazione (+6,1%), ma anche nei campi medico-sanitari e farmaceutici (+10,0%) e nelle discipline Stem, dove, a fronte di un loro aumento, si riscontra una riduzione della componente maschile. In particolare, architettura e ingegneria civile hanno visto un aumento del 6,4% di nuove immatricolate rispetto a una diminuzione dell'1,9% degli uomini. Anche in ingegneria industriale e dell'informazione, le donne sono cresciute del 2,9% mentre gli uomini sono calati dello 0,8%. Nel settore informatico e delle tecnologie ICT, le donne sono aumentate del 12,5% rispetto all'1,2% degli uomini.
Immatricolazioni stabili
Dopo l’aumento delle immatricolazioni registrato lo scorso anno (+3,3%), i dati provvisori riferiti all’anno accademico 2023-2024, rilevati ad aprile 2024, segnalano un sostanziale assestamento (-0,2%), equivalente in valore assoluto a 579 neoiscritti in meno. Il Censis segnala che a livello territoriale la situazione è eterogenea: registrano un aumento degli iscritti gli atenei del Sud e isole (+4,2%) e del Nord-Est (+1,2%), mentre si evidenzia una diminuzione negli atenei del Centro (-3,6%) e del Nord-Ovest (-2,5%)
Classifica Censis: i criteri
La classifica Censis delle università italiane è basata su un'analisi dettagliata del sistema universitario, sia statale che non statale, suddiviso in categorie omogenee per dimensioni. I criteri di valutazione includono le strutture disponibili, i servizi offerti, il livello di internazionalizzazione, la capacità di comunicazione 2.0 e l'occupabilità dei laureati
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