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Alla riscoperta dell'isola siciliana apparsa nell'800 e mai più riemersa

Cronaca

Raffaella Daino

Missione subacquea di Marevivo Sicilia per effettuare le riprese al largo della costa di Sciacca, nell'agrigentino, sul vulcano sommerso apparso nel 1800 e inabissatosi ogni volta, quasi a sfuggire ai paesi che se la contendevano. Un sito di biodiversità di eccezionale interesse che l'associazione intende far conoscere agli appassionati, con immersioni sul posto e a distanza, nelle scuole, attraverso le eccezionali immagini girate da un team di documentaristi

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Guardando  attraverso un visore queste immagini, riprese in 3D e a 360 gradi, sarà come immergersi insieme ai sub intorno al vulcano che da due secoli riposa sott’acqua e nuotare con loro nel mondo marino che nel frattempo si è formato intorno ai resti dell’isola sommersa. Il progetto di Marevivo Sicilia punta a raccontare nelle scuole la storia affascinante della Ferdinandea, un’isola apparsa per la prima volta nel 1831 in seguito ad una eruzione, per poi scomparire  e sporadicamente a volte riemergere, facendosi beffa dei paesi che se la contendevano, la Francia e l’Inghilterra, mentre il Regno delle due Sicilie riusci a farvi piantare sopra una bandiera e a darle questo nome in omaggio a re Ferdinando II di Borbone, prima che il vulcano tornasse a sprofondare nel suo sonno sottomarino.

Il documentario

Le eccezionali immagini sono state girate dal documentarista subacqueo Riccardo Cingillo e dal fotografo Santo Tirnetta guidati da uno dei maggiori conoscitori dei fondali di questo tratto di mare, Mimmo Macaluso, ispettore onorario ai Beni Culturali della Regione Siciliana in materia di geologia marina . La squadra di studiosi ed esploratori subacquei coordinati dall’associazione Marevivo si è concentrata sulla mappatura del fondale marino, sull’analisi della geomorfologia del vulcano sommerso e le forme di vita marina che popolano l’area. Obiettivo della missione far conoscere un sito ricco di biodiversità che può esser visitato dai sub ma potrà anche essere ammirato a distanza in un progetto che riguarderà soprattutto, ma non solo, le scuole.

Vogliamo fare un regalo alla comunità che vive nella costa meridionale della Sicilia e ai tanti visitatori che vi si recano – dice Fabio Galluzzo di Marevivo – daremo la possibilità a tutta la  gente che lo vorrà l’opportunità di conoscere quest’area marina sommersa, vedere non solo con gli occhi, ma toccare quasi con mani la bellezza e la singolarità del suo habitat. Un’isola che c’è e che non è andata perduta, perchè rimane custodita dal mare che la conserva nella sua integrità e nella sua incredibile unicità. Daremo a tutti la possibilità di vedere il filmato – dice Galluzzo – nell’ambito dell’organizzazione di eventi locali e nei nostri centri di educazione ambientale, portandolo nelle scuole in cui svolgeremo le nostre attività di educazione ambientale. Continuiamo convinti il nostro lavoro di difesa di questo territorio, ma anche di promozione, collaborando a progetti di ricerca, ma anche di turismo sostenibile che pongano comunque il mare e la natura sempre in primo piano in termini di conoscenza e rispetto.

 

 

Sono stato felice di partecipare all’iniziativa –dice Mimmo Macaluso – e osservare come la tecnologia possa sostenere la divulgazione scientifica e la sensibilizzazione verso la tutela dell’ambiente marino, permettendo di far conoscere in modo coinvolgente ed emozionante il grande patrimonio marino siciliano. Per tanti anni ho partecipato a spedizioni di ricerca scientifica nei fondali attorno all’Isola Ferdinandea per documentarne la morfologia, la struttura dei resti del vulcano e la vita marina, ma riuscire a ottenere immagini così realistiche mi ha molto sorpreso; è un sistema in grado di teletrasportare virtualmente lo spettatore nei fondali e di dare a tutti, anche a coloro che non potrebbero mai farlo, la possibilità di osservare la bellezza del mare e nello specifico di questo incredibile luogo che da sempre incuoriosisce e affascina”.