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Turetta nei verbali: "Elena Cecchettin una persona difficile, non le piacevo"

Cronaca
©Ansa

Nell'interrogatorio dell'1 dicembre scorso davanti al pm anche un riferimento ai rapporti con la sorella di Giulia. Intanto, il legale Monica Cornaviera all'Ansa dice: “I processi si fanno nelle aule non in tv. Il 15 luglio prossimo prevista la prima udienza preliminare nel procedimento contro il giovane

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Nell'interrogatorio del primo dicembre scorso davanti al pm, Filippo Turetta parla anche dei suoi rapporti con Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, l'ex
fidanzata uccisa con 75 coltellate
la sera dell'11 novembre 2023 a Vigonovo. "Non avevamo molto rapporto", mette a verbale. "Leiera un po' una persona un po' difficile, poi lo sentivo che fin dall'inizio che non le ero mai piaciuto". "C'era un motivo particolare?", domanda il magistrato veneziano Andrea Petroni. "Uhm non lo so, penso un po' perché lei magari era molto protettiva nei confronti di sua sorella, quindi bastava anche solo una litigata che facessimo per farmi, tra virgolette, non vedere bene da lei. Poi soprattutto, non so ma immagino, da quando ci eravamo messi assieme praticamente lei era sempre con me, non stava più a casa,  aveva iniziato a vederle sempre meno le persone o a frequentarle sempre meno perché vedeva sempre me, stavamo sempre insieme io e quindi magari le dava fastidio, che avesse perso anche il rapporto con sua sorella". "

La legale di Turetta: "I processi si celebrano nelle aule di giustizia"

Dopo che sono stati diffusi dalla trasmissione “Quarto Grado” i passaggi dell'interrogatorio, a prendere la parola è stato proprio la legale del ragazzo. "Mi limito a ribadire che siamo sorpresi, perché in uno Stato di diritto i processi si celebrano nelle aule di giustizia e non nei salotti televisivi". Così all'agenzia Ansa l'avvocato Monica Cornaviera, che insieme al professor Giovanni Caruso difende Turetta, proprio dopo la divulgazione dei verbali dell'interrogatorio del giovane. Il 15 luglio prossimo, tra l’altro, è prevista la prima udienza preliminare nel procedimento contro il giovane.    

Ai pm: “Spiegato a Turetta che il perdono è una cosa seria”

Sono emersi, poi, anche altri dettagli relativi a quell’interrogatorio, svoltosi nel carcere di Verona il primo dicembre del 2023. Proprio l'avvocato Giovanni Caruso ha voluto far mettere a verbale di avere spiegato al suo assistito, reo confesso per l'omicidio di Giulia Cecchettin, che "la riparazione, il perdono, la richiesta di perdono sono cose serie, ammesso che il perdono possa mai essere concesso. E che la giustizia riparativa è una cosa seria, quindi dicendo: mi assumo la responsabilità che non ci siano speculazioni sul fatto che oggi Filippo non dica nulla in proposito".

Turetta ed il “pensiero del suicidio”

Ecco poi altri passaggi di quell'interrogatorio, tenutosi davanti al pm Andrea Petroni. Turetta racconta di avere "accennato" ad uno psicologo dei suoi "intenti autolesionistici". "Tutti gli amici, conoscenti che avevo sapevano, chi più, chi meno, dei problemi che avevamo avuto, del fatto che ci fossimo lasciati. Poi ne avevo parlato con uno psicologo da cui andavo". Proprio allo specialista, ha raccontato il giovane, "avevo riferito che stavo molto male, non avevo più voglia di fare niente", ribadendo di aver "accennato" alla possibilità di farsi del male. Per poi aggiungere: "Non mi sembra che avessimo dialogato molto su questo tema specifico". Poi, incalzato, Turetta specifica. “In modo deciso e proprio dicendoglielo esplicitamente no. Magari gli avevo accennato che avevo avuto il pensiero che ci avevo pensato però".

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