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Scurati al Salone del Libro di Torino: “È in atto una svolta illiberale”

Cronaca
©Ansa

Lo ha dichiarato al Salone del Libro di Torino lo scrittore Antonio Scurati, tornando sul caso del suo monologo sul 25 aprile bloccato dalla Rai. “Intellettuali liberi, scrittori, artisti e studiosi vengono indicati dall'attuale governo come nemici”

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"È in atto una svolta illiberale. È un dato di fatto che gli intellettuali liberi, scrittori, artisti e studiosi, vengono indicati dall'attuale governo come nemici. A prescindere dal mio caso personale, un monologo che celebrava la resistenza antifascista è stato cancellato". Lo ha riferito, al Salone del Libro di Torino, lo scrittore Antonio Scurati, tornando sul caso del suo monologo sul 25 aprile bloccato dalla Rai.

Scurati: “Il governo indica intellettuali, scrittori e artisti come nemici”

"Quando il think thank, il pensatoio, il movimento giovanile del partito del capo del governo fa dei manifesti per la campagna elettorale in cui indica deridendoli, sbeffeggiandoli, denigrandoli i volti di scrittori, conduttori televisivi, giornalisti, attori come gli avversari che dovranno piangere alle prossime elezioni quando loro vinceranno, non c'è dubbio alcuno che stiano individuando dei nemici. Anche se nascosto dietro l'ironia o il sarcasmo, che in realtà è molto più sottile e sofisticato di questo, quando invochi il loro pianto sono dei nemici”, ha spiegato Scurati, per poi sottolineare: "In questo momento in Italia questo governo ha individuato e sta additando ai suoi seguaci gli intellettuali, gli scrittori, i liberi pensatori, come nemici. A prescindere dal mio caso personale, ci sono anch'io insieme ad altri. Non facciamo casi personali, per favore. Io non ne posso più di vedere la mia faccia. Non mi sopporto più io, pensate gli altri. Non dobbiamo personalizzare. È un processo storico, una dinamica sociale. Personalizzare significa fare un danno alla democrazia”.

 

“Io non ho mai parlato di censura”

 

Tornando sul caso del suo monologo sul 25 aprile bloccato dalla Rai, ha riferito: “Io non ho mai parlato di censura, tantomeno di censura di Antonio Scurati. Un monologo per la Resistenza e la sua memoria è stato cancellato. Una delle ferite che viene inflitta alla matura e piena democrazia è che si tende a trasformare il dibattito di idee in attacchi contro le persone sul piano dell'insulto personale”. “Quando sostengo delle idee e tu mi attacchi personalmente dandomi del poco di buono, dell'avido, del profittatore stai applicando un metodo antidemocratico che nella nostra storia, non quella dell'Unione Sovietica che ha fatto molto peggio, ha le sue radici nel fascismo”, ha concluso.

 

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