Anzio, indagato per scambio politico-mafioso di voti l'ex sindaco Candido De Angelis

Cronaca

Secondo la Dda di Roma, alcune famiglie mafiose avrebbero condizionato le elezioni del 2018 del Comune poi sciolto per mafia. Sotto indagine anche l'ex assessore ai lavori pubblici Giuseppe Ranucci di Forza Italia e tre ex consiglieri

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L’ex sindaco di Anzio, Candido De Angelis, è indagato per voto scambio politico-mafioso di voti in relazione alla sua elezione nel maggio del 2018 alla guida del comune, poi sciolto per infiltrazioni mafiose. Proprio le indagini dell’operazione Tritone che hanno portato allo scioglimento del Comune avrebbero svelato, secondo la Direzione distrettuale Antimafia di Roma, come alcune famiglie mafiose avrebbero condizionato le elezioni.  A benificiare dei favori dei boss anche l'ex assessore ai lavori pubblici Giuseppe Ranucci di Forza Italia, l’ex consigliera Cinzia Galasso, di Fratelli d’Italia, la consigliera Lucia Pascucci della civica De Angelis e l’ex assessore Gualtiero Di Carlo.

Rando (Pd): "Preoccupante voto di scambio politico mafioso"

Dopo le nuove notizie di indagine arrivano anche le prime reazioni politiche. "Le indagini per scambio elettorale politico mafioso sull'ex sindaco di Anzio e quattro esponenti della sua maggioranza di centrodestra aprono a scenari preoccupanti. Il quadro accusatorio rafforza l'immagine di una commistione tra politica e organizzazioni criminali dopo lo scioglimento per mafia del comune del litorale romano deciso nel novembre del 2022" commenta in una nota la senatrice Enza Rando, responsabile Legalità e lotta alle mafie del Partito Democratico e componente della commissione Antimafia. "In particolare - sottolinea Rando - dalle indagini emerge il potere coercitivo di alcune famiglie delle 'ndrine locali sulle amministrazioni di Anzio e della vicina Nettuno, guidate da esponenti di Fratelli d'Italia e Lega". "Abbiamo già raccolto elementi dalle importanti audizioni dei commissari prefettizi di Anzio e Nettuno - conclude la senatrice Pd - ma chiederemo che la commissione Antimafia torni a riunirsi sui due comuni del litorale alla luce delle indagini sui rapporti tra mafia e politica che emergono oggi".

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