Pride 2024, da Sanremo ad Aosta passando per Roma e Milano: date e calendario
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I cortei in programma quest'anno, censiti nel sito ondapride.it, sono al momento 40. Il 15 giugno la manifestazione nella Capitale, il 29 giugno nel capoluogo lombardo e a Napoli. Si comincia a Sanremo, per ricordare la prima manifestazione italiana di attivisti lgbtqi+ nel 1972
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- Il 6 aprile parte da Sanremo l’Onda Pride, la grande manifestazione lgbtqi+ che ogni anno mette in rete le decine di Pride che si svolgono nella città italiane. I Pride in programma nel 2024, censiti nel sito ondapride.it, sono al momento 40
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- Il prossimo appuntamento sarà il 18 maggio con il Parma Pride, seguito il 25 maggio dai Pride di Alessandria, Modena e Terni. Il 1° giugno sarà invece la volta dei cortei di Perugia, Ferrara, Padova, Pavia, Savona e Taranto, mentre l’8 giugno si sfilerà a Genova e Siracusa
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- Roma sarà attraversata dall’onda arcobaleno il 15 giugno insieme a Bergamo, Catania e Terni. Il giorno dopo appuntamento a Verona
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- Sono in tutto otto i Pride convocati per sabato 22 giugno: a Cosenza, Ancona, Frosinone, La Spezia, Lecco, Palermo, Varese e Vicenza. Altri cinque danno appuntamento al sabato successivo, il 29 giugno: a Milano, Napoli, Cagliari, Pescara e Ragusa
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- Luglio si apre, sabato 6, con i cortei di Bologna, Cremona e Lecce, mentre il 13 luglio si sfila a Belluno e Isernia. Due i Pride per ora in programma ad agosto: il 4 a Rimini e a Lignano il 31
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- Il 14 settembre arriva il Vesuvio Pride a Torre del Greco mentre il 12 ottobre si festeggia la chiusura dell’Onda sulle Alpi, all’Aosta Pride
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- Il Pride del 6 aprile a Sanremo ricorda la prima manifestazione italiana di attivisti e attiviste lgbtqi+ che si svolse proprio a Sanremo, il 5 aprile 1972, in reazione a un congresso di sessuologia che promuoveva le cosiddette “teorie riparative”
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- “In un Paese ormai intossicato da bonus e condoni, mance distribuite estemporaneamente per accaparrarsi il consenso elettorale, l’Onda Pride rimette al centro finalmente la questione dei diritti – umani, civili e sociali – come misura dell’uguaglianza di tutt* dinanzi allo Stato e alle sue leggi”, dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay
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- Infine Piazzoni conclude: “Portiamo ancora una volta nelle strade le nostre vite, le nostre storie, i nostri corpi, perché esserci ostinatamente, occupare a viso aperto lo spazio pubblico, attraversare le nostre città, è un atto politico, non semplice allo stesso modo per tutt* e in ogni parte del mondo”