Come scrive il Corriere della Sera, gli inquirenti hanno nomi e cognomi dei membri del gruppo che si riunivano in preghiera con Massimo Carandente e la sua compagna, Sabrina Fina, accusati di aver aiutato Barreca a sterminare la sua famiglia. Il legale della coppia respinge le accuse
Dietro a Giovanni Barreca, il muratore che ha ucciso moglie e figli ad Altavilla Milicia (Palermo) l'11 febbraio, e ai suoi due complici, ci sarebbe una setta, un gruppo di fanatici religiosi. Come scrive il Corriere della Sera, gli inquirenti hanno nomi e cognomi degli adepti, una decina di persone che si riunivano in preghiera con il sedicente mental coach Massimo Carandente e la sua compagna, Sabrina Fina, accusati di aver aiutato Barreca a sterminare la sua famiglia. Il gip di Termini Imerese, che ha messo in carcere i tre indagati, ha parlato di “una connotazione criminale più ampia” e ha definito le persone coinvolte come un “gruppo religioso”.
Barreca in "delirio costante"
Intanto ieri l'avvocato Marco Rocca ha fatto sapere di aver incontrato i suoi assistiti, Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia accusata di avere partecipato alla strage insieme a Giovanni Barreca e alla figlia di 17 anni: “Mi hanno fornito degli spunti investigativi e si deve ancora cercare di capire a fondo la vicenda. Respingono le accuse comunque". "Erano persone che si conoscevano - ha aggiunto l'avvocato, parlando dei legami della coppia con Barreca - Si sono conosciuti sui social". La coppia ha ammesso di essere stata nella villetta dove è avvenuta la tragedia. "Non sono andati lì per liberare la casa dai demoni. Sono andati lì per un rapporto di amicizia. Al momento non posso dire altro anche per rispetto del lavoro che stanno facendo gli inquirenti", ha spiegato il legale. Mentre per quanto riguarda Barreca, l’uomo ha detto al suo avvocato, durante un incontro in carcere: “Mia moglie non ce l'ha fatta, è stata vinta dal diavolo. Così come i miei figli. Per fortuna sono arrivati Massimo e Sabrina". "È ancora in una situazione di delirio costante. Sono andato a trovarlo diverse volte, ma è difficile instaurare un dialogo", ha spiegato l’avvocato.
Il ruolo della figlia 17enne di Barreca
Del delitto è accusata anche la figlia di Barreca, una ragazzina di 17 anni, ora detenuta. La giovane avrebbe preso parte anche alle torture, su sua stessa ammissione, della madre e dei due fratelli di 16 e 5 anni. Questi ultimi due sono stati trovati senza vita con catene al collo e con degli stracci in bocca, forse per evitare che gridassero durante le torture. La ragazza ha ammesso di aver partecipato al 'rito' per "liberare mamma e i miei due fratelli dal demonio". Secondo i vicini di casa era la "figlia prediletta del padre". La giovane all'alba di domenica scorsa era stata trovata nella sua camera con i cellulari della madre e dei fratelli, a cui erano stati sottratti forse per impedire che chiedessero aiuto. Mentre madre e fratelli morivano, poi, la 17enne avrebbe scambiato decine di messaggi con le amiche.