Omicidio Cecchettin, dall’arrivo di Turetta in Fvg al corpo abbandonato: le ricostruzioni
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Stando a quanto emerge, la salma della ragazza potrebbe essere stata lasciata nella scarpata della Val Caltea, nella zona del Lago di Bercis, già poco dopo le 3 di notte di domenica 12 novembre. I due ex fidanzati si erano visti la sera prima, quando le telecamere di sorveglianza di un'azienda privata hanno ripreso l'aggressione a Fossò, Veneto. Fondamentale per le indagini il tracciamento dell'auto di Turetta, che intanto è stato fermato in Germania
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- Filippo Turetta è stato fermato in Germania. Il ragazzo si trovava a 150 km da Lipsia, a bordo della stessa Grande Punto nera con cui – dopo aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin – si era dato alla fuga. Adesso, dalle indagini dei Carabinieri di Pordenone, emergono i dettagli su quelli che potrebbero essere stati i movimenti di Turetta, compreso il momento in cui ha abbandonato il corpo di Cecchettin lungo la strada della Val Caltea, nella zona del Lago di Bercis
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- Dei due si erano perse le tracce dalla sera di sabato 11 novembre. Intorno alle 2.02 del giorno dopo, l’auto di Turetta è stata immortalata a Sacile, in provincia di Pordenone
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- Il passaggio a Sacile avviene circa due ore e mezza dopo l’aggressione a Cecchettin a Fossò, Venezia, che entrerà negli atti delle indagini nei giorni successivi. In alcune immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza di un’azienda privata si vede Turetta aggredire a mani nude l'ex fidanzata e poi caricarla, sanguinante, in macchina. Lì vicino erano stati trovati capelli, macchie di sangue e del nastro adesivo
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- Dopo l’ingresso in Friuli-Venezia Giulia, il tragitto della Grande Punto è poco lineare. Gira per la città per qualche minuto e poi imbocca la strada per Caneva, dove transita alle 2.18. Anche in questo caso non sembra esserci una direzione chiara: prima sale verso il castello, poi ritorna giù in centro, ripassa per la piazza e svolta per la ex provinciale 29, direzione Polcenigo. Qua viene inquadrata alle 2.27
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- Il passaggio successivo dell’auto di Turetta viene registrato circa due ore dopo: è di nuovo in territorio veneto. L’auto attraversa le gallerie della diga del Vajont, verso le 5, in comune di Longarone (Belluno), dopo aver oltrepassato Erto e Casso
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- A destare sospetti negli investigatori è proprio quel buco di due ore. Come è possibile che la Grande Punto non sia stata avvistata da nessuna parte? La svolta arriva nella tarda mattinata di giovedì 16 novembre
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- Per qualche giorno le riprese delle telecamere nella zona del Piancavallo, Friuli-Venezia Giulia, erano state sospese per manutenzione. Il software aveva però continuato a registrare i dati. Quando ripartono scatta l’allerta: l'utilitaria è arrivata ai 1.300 metri di quota della stazione turistica alle 3 di notte
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- Secondo le ultime ricostruzioni, Turetta non avrebbe lanciato o lasciato cadere il corpo di Cecchettin nella scarpata. Lo avrebbe invece portato in braccio, giù lungo il dirupo, e poi deposto sotto una grande roccia, coperto con alcuni sacchi neri probabilmente trovati in zona
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- Gli investigatori e il medico legale che segue il caso, Antonello Cirnelli, sono convinti che, in ogni caso, Cecchettin non sia arrivata viva nella Val Caltea. La sua salma presentava diverse coltellate alla testa e al collo, molto profonde. Per questo sembra improbabile che la ragazza fosse ancora viva quando l'ex fidanzato ha scaricato il corpo in un canalone, molte ore dopo (si stima che avvenne alle 23.30) e a centinaia di chilometri dal luogo dell'aggressione
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- Dopo il probabile momento in cui Turetta ha abbandonato il corpo di Cecchettin, la sua auto viene segnalata domenica 12, alle 9.07, tra Cortina e Dobbiaco, nella zona delle Dolomiti di Sesto. Nelle ore successive è localizzata in Austria, immortalata dai sistemi di controllo stradale non solo a Lienz, nel Tirolo orientale, ma anche in Carinzia. Poi un passaggio in Alto Adige
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- Domenica 19 novembre emerge che Turetta è stato trovato in Germania, sull’autostrada A9 (in foto), che stava percorrendo verso sud. Alcuni automobilisti, scrive la Bild, avevano segnalato la sua auto ferma in corsia d'emergenza senza le luci di emergenza accese, contrariamente a quanto previsto dalla legge tedesca. Le forze dell’ordine hanno riconosciuto la targa e il ragazzo, sulla base delle informazioni dell’Interpol: su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale. È stato fermato poco dopo le 22 di sabato 18
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- Nella cronologia del pc di Turetta sono state trovate ricerche su kit per la sopravvivenza in alta quota e su itinerari nel versante tirolese meridionale dell'Austria. Tra il materiale sequestrato a casa del ragazzo c'è anche del nastro adesivo: bisogna capire se si tratti dello stesso materiale trovato nella zona della lite violenta con Cecchettin. In foto: la casa della famiglia Turetta
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- Gli uomini del Ris di Parma sono intanto tornati nella zona dove è stato ritrovato il corpo della ragazza. Si cercano oggetti e reperti che potrebbero risultare utili alle indagini, tra cui il coltello con il quale Turetta avrebbe ucciso Cecchettin. Tra i reperti trovati nel luogo dell'aggressione, a Fossò, in realtà è già stato trovato un coltello spezzato, ma non è sicuro che appartenga a Turetta