Ai due i i carabinieri sono arrivati, spiegano, dopo aver "captato" alcune conversazioni tra tifosi nel corso di un servizio di ordine pubblico allo stadio comunale. Dal loro contenuto i militari sono stati spinti ad acquisire la documentazione sanitaria della vittima
A distanza di sei mesi dalla morte di un 54enne di Locri, i carabinieri hanno arrestato oggi i due fratelli, rispettivamente di 58 e 61 anni, rei di averne causato il decesso dopo averlo vessato e torturato. La vittima morì il 14 aprile scorso per arresto cardio-circolatorio connesso alla diagnosi di setticemia severa. Ai due fratelli i carabinieri sono arrivati, spiegano, dopo aver "captato" alcune conversazioni tra tifosi nel corso di un servizio di ordine pubblico allo stadio comunale. Dal loro contenuto i militari sono stati spinti ad acquisire la documentazione sanitaria dell'uomo: il quadro clinico indicava molteplici lesioni. I due fratelli gliele avrebbero inferte in modo costante a partire dal luglio del 2022. Agli arrestati viene anche contestato l’indebito utilizzo della carta di debito del defunto, mentre si trovava ricoverato presso l’ospedale di Locri.
Il capo di imputazione
"In concorso tra loro e con reiterati atti di prevaricazione, offese verbali, minacce, violenze fisiche, umiliazioni e soprusi, maltrattavano il fratello, sottoponendolo a numerose sofferenze del corpo e della mente, dalle quali ne derivava la morte il 14 aprile 2023". È quanto si legge nel capo di imputazione contestato ai fratelli finiti ai domiciliari per i maltrattamenti e le lesioni personali aggravate inflitte al fratello. Uno residente a Locri e l'altro a Vinci, in provincia di Firenze, i due sono destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri. Nel provvedimento di arresto vengono riportate le angherie subite dalla vittima, ex agente della penitenziaria che, in più occasioni, sarebbe stato picchiato dai fratelli "con violenza anche quando si trovava inanimato ed in condizione di incoscienza per l'uso di farmaci ed alcool".
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La ricostruzione dei fatti
Stando alla ricostruzione dei carabinieri, mesi prima dell'ultimo pestaggio, il 20 agosto 2022, la vittima avrebbe riportato un "trauma cranico". Nel marzo scorso, inoltre, l'uomo avrebbe riportato "8 costole rotte, una lesione alla spina dorsale, fegato e reni non più funzionanti, il ginocchio lussato e una grave setticemia nel sangue oltre a diverse tumefazioni su tutto il corpo". Circostanze che sono state oggetto anche di una denuncia di una delle sorelle che, ai carabinieri di Locri, ha raccontato i suoi "fondati sospetti che a causare la morte di mio fratello - è il verbale reso dalla donna - fossero state le botte prese da parte dei due congiunti". Secondo il gip, dimostrando "totale noncuranza" e "piena indifferenza" nei confronti del fratello, i due indagati "compivano atti prevaricatori, ingiuriosi, offensivi, umilianti, aggressivi tali da deteriorare sempre più lo stato del prossimo congiunto". Per il giudice, è emerso "un livello di efferatezza dimostrato dalla coscienza e volontà di persistere in condotte vessatoria a danni di un fratello via via sempre ridotto peggio".