In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Messina Denaro, operazione “andata molto bene, è vigile e attivo”. Trasferito in intensiva

Cronaca
©Ansa

Il boss è stato operato martedì, dopo il peggioramento delle sue condizioni di salute e il trasferimento all'ospedale San Salvatore de L’Aquila. “Si è risvegliato dall'operazione che è andata molto bene, è vigile e attivo. È in terapia intensiva solo per prassi”, ha detto il garante dei detenuti in Abruzzo, Gianmarco Cifaldi. Intanto, sono state depositate le 70 pagine del verbale dell'interrogatorio fatto dopo l'arresto. "Decideremo presto la strategia più opportuna per la scarcerazione", fanno sapere i legali difensori

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

"Matteo Messina Denaro si è risvegliato dall'operazione, che è andata molto bene. È vigile e attivo”. A dirlo è stato Gianmarco Cifaldi, garante dei detenuti in Abruzzo, dopo l’intervento a cui è stato sottoposto martedì il boss di Cosa Nostra. Ieri il peggioramento delle condizioni di salute di Messina Denaro ha richiesto il trasferimento dal supercarcere - dove si trova in regime di 41bis - all'ospedale San Salvatore dell'Aquila. Poi l’operazione. Ora il boss si trova in rianimazione. “È in terapia intensiva solo per prassi dopo interventi del genere”, ha spiegato Cifaldi. "La degenza in ospedale dipende dalla combinazione tra il consulto sanitario e gli approfondimenti del Dap, che deve valutare le azioni per garantire la sicurezza interna ed esterna. Tutte le azioni vanno a garantire i diritti costituzionali sia per il boss sia per tutte le persone libere”, ha aggiunto. "Analizzati i fatti e la documentazione, ci riserviamo di decidere la strategia più opportuna per presentare una istanza di scarcerazione", ha dichiarato all'ANSA l'avvocato Alessandro Cerella, che fa parte del pool di difensori.

Peggiorano le condizioni di salute di Matteo Messina Denaro

Del peggioramento delle condizioni di salute di Messina Denaro si era saputo ieri. L'ex latitante, paziente oncologico, nelle scorse settimane aveva subito un piccolo intervento ma era rientrato nell'istituto di pena in giornata. Ieri, invece, il peggioramento delle sue condizioni ha reso necessario un ricovero all'ospedale dell'Aquila, nel reparto di chirurgia. “Le sue condizioni non sono compatibili con il carcere duro, deve essere assistito 24 ore al giorno”, ha detto il suo avvocato. E riguardo alla richiesta di scarcerazione annunciata dal legale del boss, Cifaldi ha sottolineato: "Garantiamo il diritto alla salute con personale medico qualificato e tutte le Agenzie dello Stato stanno operando nel rispetto del dettato costituzionale, me compreso".

vedi anche

Chi era Matteo Messina Denaro, dalla latitanza all'arresto

L’interrogatorio dopo l’arresto

Intanto, nello stesso giorno del trasferimento in ospedale, sono state depositate le 70 pagine del verbale dell'interrogatorio fatto al boss dopo l'arresto. Nelle pagine si legge che Messina Denaro ha negato di aver fatto parte di Cosa nostra (“La conosco dai giornali”), ha respinto le accuse di stragi e omicidi (specie quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito rapito, strangolato e sciolto nell'acido dopo 25 mesi di prigionia), ha smentito di aver mai trafficato droga ("Ero benestante, mio padre faceva il mercante d'arte"), ha sottolineato che la sua latitanza è terminata solo per colpa della malattia. Nel verbale, poi, ha messo subito in chiaro: “Escludo di pentirmi”. Ha ammesso solo quello che non poteva negare: il possesso della pistola, la corrispondenza con Bernardo Provenzano, la vita da primula rossa scelta per difendersi dallo Stato che lo accusa "ingiustamente" e poco altro.

vedi anche

Matteo Messina Denaro ai pm: "Non mi pentirò mai"