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Caso La Russa Jr., il padre della ragazza chiede la consegna della sim

Cronaca
©IPA/Fotogramma

Leonardo, figlio del presidente del Senato, è stato accusato di violenza sessuale da una ragazza di 22 anni. Le forze dell'ordine hanno sequestrato il telefono del giovane ma senza la scheda telefonica. Per ottenere anche la sim, intestata allo studio legale del padre, la Procura sarebbe obbligata a chiedere alla Giunta per le autorizzazioni di Palazzo Madama

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"Prendo atto della mancata spontanea consegna della sim del telefono coinvolto. Vista la delicatezza degli eventi, ritengo che questo fatto sia la dimostrazione di una volontà di nascondere qualcosa", queste sono le parole del padre della 22enne che ha denunciato Leonardo La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio, per violenza sessuale. Le affermazioni sono state riportate da La Repubblica e da Il Giorno. L'uomo chiede che anche la scheda del telefonino venga consegnata "spontaneamente" ai magistrati, dopo il sequestro da parte della Procura di Milano dello smartphone del ragazzo.

La consegna della scheda sim

Il problema riguardo alla consegna della scheda telefonica è legato al fatto che la tessera è intestata allo studio legale di Ignazio La Russa e la Procura, per ottenerla, sarebbe obbligata a chiedere alla Giunta per le autorizzazioni di Palazzo Madama. "Mi auguro che si smetta di fare politica - ha aggiunto il padre della ragazza - e che non si accusi la seconda carica dello Stato, dando priorità alla sola ricostruzione della verità dei fatti".

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Intanto, il legale della ragazza, chiede che "ogni passo" negli accertamenti sul telefono di Leonardo La Russa venga fatto rispettando l'articolo della Costituzione sull'immunità parlamentare, per evitare "l'inutilizzabilità" di quanto acquisito. "Senza entrare nel merito dell'indagine ancora coperta da segreto istruttorio, ho appreso dai giornali del sequestro dell'apparato in uso al ragazzo. Confido - ha sottolineato l'avvocato Benvenuto - che ogni passo venga compiuto in rispetto anche all'art 68 della carta costituzionale laddove viene imposta una specifica autorizzazione alla Camera al fine di procedere ad eventuali sequestri attinenti comunicazioni, conversazioni riguardanti membri del Parlamento". "Ciò lo evidenzio - ha aggiunto - solamente affinché venga fugato qualunque rischio di inutilizzabilità nel processo di merito. Confido certamente nel costante operato della Magistratura".