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Commissaria Ue sul naufragio a Cutro: "Frontex ha fatto tutto ciò che poteva"

Cronaca

La commissaria Ue agli Affari Interni, Ylva Johanssson, ha risposto alla domanda di un giornalista sulla strage avvenuta il 26 febbraio spiegando che "Frontex era lì per supportare l'Italia ed era sotto il comando italiano". Un altro naufragio si è verificato a largo di Lampedusa dove sono stati salvati 38 migranti che erano finiti in mare. Non sono stati riferiti dispersi

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"Frontex ha fatto tutto ciò che doveva fare". Lo ha detto la commissaria Ue agli Affari Interni Ylva Johanssson parlando in conferenza stampa del naufragio avvenuto a Cutro e dell'operato di Frontex, Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (LO SPECIALE MIGRANTI)

"Frontex ha fatto tutto ciò che doveva fare"

"Ho parlato con Frontex, l'agenzia c'era ed era lì per aiutare l'Italia", ha detto Johanssson rispondendo alla domanda di un giornalista. Poi ha precisato che "ciò che l'aereo ha visto è stato inviato direttamente a Roma e con la telecamera termica è stato visto che sotto coperta c'erano molte persone. L'aereo ha monitorato la situazione finché c'era carburante. Frontex ha fatto tutto ciò che doveva fare, purtroppo non è stato abbastanza". La commissaria ha aggiunto che "se l'aereo avesse avuto più carburante avrebbe notato il peggioramento delle condizioni atmosferiche". 

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"Agenzia era di supporto e sotto comando dell'Italia"

"Frontex era lì per supportare l'Italia ed era sotto il comando italiano. E questo aereo stava rientrando quando ha visto l'imbarcazione. Quello che vedevano andava direttamente al comando di Roma. Quindi vedevano le stesse cose", ha dichiarato Johansson rispondendo alla domanda di un giornalista. "Dal video non emergeva che la barca fosse in pericolo, ma le immagini termiche lasciavano intendere che probabilmente tante persone potevano essere in stiva ma non c'erano segnali di pericolo", ha spiegato. "Per questo Frontex e le autorità italiane hanno pensato che non fosse un'attività Sar (di ricerca e soccorso, ndr) ma di polizia. Probabilmente per questo hanno mandato le motovodette della Guardia di finanza e non l'attività Sar, ma a questo deve rispondere l'Italia. Certamente, le condizioni meteo sono peggiorate dopo l'avvistamento", ha aggiunto.

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Intanto continuano sbarchi e salvataggi di migranti. A largo di Lampedusa un barchino di sette metri è naufragato in area Sar. A soccorrere i 38 migranti, fra cui c'erano 11 donne e un minore, sono stati i militari della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza. A quanto si è appreso, non sono si sono registrati dispersi in mare. Dopo un primo soccorso e il relativo sbarco di 41 persone, i militari hanno soccorso i 38 migranti finiti in acqua dopo che l'imbarcazione partita dalla Tunisia sulla quale viaggiavano è colata a picco. Si è trattato del terzo sbarco a Lampedusa nel giro di poco tempo. Soccorsi anche altri 45 migranti, fra cui 10 donne e cinque minori. Anche loro sono salpati da Sfax, in Tunisia, alle 5 di ieri.