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Cortina, l'hotel Miramonti chiuderà per mancate norme anti incendio

Cronaca

La proprietà replica con una nota ufficiale: "Siamo increduli e amareggiati per l'ordinanza che contesteremo immediatamente secondo legge, ma siamo sereni perché non c'è nessun rischio e pericolo per la nostra clientela". Entro domenica, intanto, tutti gli ospiti (che pagano dai 3 mila ai 6 mila euro per una settimana di soggiorno) dovranno abbandonare l'albergo

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Il Miramonti Majestic Grand Hotel, l’albergo della “Dolce vita” di Cortina, deve chiudere. Motivo: carenze in termini di sicurezza e prevenzione incendi. L’ordinanza è stata notificata dal primo cittadino, Gianluca Lorenzi, e dalla Polizia municipale. L'atto è stato disposto in base a una nota della Prefettura di Belluno del 17 gennaio, che a sua volta fa riferimento a un verbale del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco che il 3 gennaio avevano compiuto un'ispezione sulle misure di prevenzione incendi, dalla quale erano emersi problemi alla sicurezza.

Le carenze

Entro domenica, dunque, tutti gli ospiti (che pagano dai 3 mila ai 6 mila euro per una settimana di soggiorno) dovranno abbandonare uno degli alberghi più iconici di Cortina. Un brutto colpo per la struttura che arriva proprio nel primo fine settimana che vede disputarsi le gare di Coppa del Mondi di sci femminile. Nel documento municipale si riporta come i gestori dell'albergo fossero stati messi a conoscenza delle carenze segnalate fin dal 26 settembre scorso, a cui si sarebbe dovuto porre rimedio con l'obbligo di "permanenza di non esercizio dell'attività", ossia mantenendo l'albergo chiuso ai turisti. "Tale prescrizione - si legge nella relazione dei Vigili del Fuoco dopo l'ultimo sopralluogo - non è risultata essere stata osservata". Da qui l'ordine di chiusura per la struttura alla quale è stato dato un termine tecnico di due giorni, in modo da poter trovare sistemazioni alternative per gli ospiti presenti e bloccare gli arrivi attesi e, soprattutto, mettere a norma antincendio il Miramonti.

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La denuncia

A sollevare il problema e ad allertare i vigili del fuoco è stato Matteo Corsini, immobiliarista ceo di Corsini Real Estate, ospite dell’albergo con l’obiettivo di acquistare la struttura. Dopo aver scoperto delle infiltrazioni d’acqua sul muro della sua stanza, l’uomo ha documentato il tutto e consegnato le fotografie per un controllo: "Grovigli di prese delle decorazioni natalizie, infiltrazioni d'acqua, presunti problemi all'impianto elettrico e a quello del riscaldamento, perdite d'acqua assorbite dalla moquette che ricopre il corridoio, fili penzolanti, tendine di tessuto infiammabile, prese della corrente staccate dalla parete e soprattutto non aderenti alle normative antincendio".

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La replica

La proprietà replica con una nota ufficiale: "Siamo increduli e amareggiati per l'ordinanza notificataci all'improvviso dal sindaco di Cortina, che contesteremo immediatamente secondo legge, ma siamo sereni perché non c'è nessun rischio e pericolo per la nostra clientela", scrive il Miramonti. "Non ci sono mai stati notificati atti precedenti né verbali di sopralluogo. Si tratta di questioni burocratiche che risolveremo al più presto col supporto dei nostri consulenti tecnici, che prenderanno immediato contatto con le autorità competenti. Chiediamo di non creare allarmi assolutamente ingiustificati, siamo un gruppo nazionale stimato dal mercato, che ha sempre contribuito al buon nome di Cortina e continueremo così". Sul caso è intervenuto anche il prefetto di Belluno, Mariano Savastano: "In vista delle Olimpiadi chiederò a tutte le strutture alberghiere di Cortina di presentarmi la documentazione relativa alla conformità alla norma sulla prevenzione antincendio. Il caso dell'hotel 5 stelle Miramonti non deve ripetersi".

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