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Paolo Calissano, prelievi sospetti prima della morte: quasi un milione di ammanchi

Cronaca

Aperta un'inchiesta dopo la denuncia dei familiari. Nel mirino l’ex avvocato e tutore del suo patrimonio Matteo Minna, ora assistito dai colleghi Maurizio Mascia ed Enrico Scopesi, che dichiara: “Legato a Paolo per 15 anni, mi difenderò dalle accuse”

 

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Non c’è pace per Paolo Calissano: adesso un’inchiesta indaga per capire se sia stato truffato. Il suo patrimonio si sarebbe progressivamente assottigliato, complice una serie di prelievi sospetti dai conti correnti, con un ammanco complessivo intorno al milione di euro. Sullo sfondo la desolante ipotesi di circonvenzione d’incapace. La Guardia di finanza di Genova indaga da alcune settimane sulla gestione del patrimonio di Calissano che, stando all’oggetto degli accertamenti degli investigatori, si sarebbe progressivamente assottigliato. Per questo al centro delle verifiche ci sarebbe la gestione delle finanze dell’attore da parte dell’amministrazione di sostegno, disposta dal tribunale di Genova nel 2006. Secondo il Secolo XIX l’ipotesi di reato su cui indagano le Fiamme Gialle, attraverso l’analisi di una serie di documenti già acquisiti, è quella di circonvenzione di incapace.

 

"Replicherò nelle sedi opportune"

Le verifiche sono partite a seguito di una denuncia presentata in Procura dai familiari di Calissano. L’esposto è contro chi, per 13 anni, ha ricoperto il ruolo di suo amministratore di sostegno, l’avvocato Matteo Minna, ora assistito dai colleghi Maurizio Mascia ed Enrico Scopesi. “Per 15 anni sono stato anche il legale di Paolo Calissano", ha detto proprio Minna, contattato dal Secolo, senza entrare nel merito delle accuse. "Se i parenti hanno mosso delle contestazioni nei miei confronti, replicherò a queste nelle sedi opportune”.

 

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Controlli su alcune società

Complessivamente, sarebbero circa un milione i soldi spariti dai conti di Calissano e su cui si concentrano le indagini dei militari del nucleo di polizia economico finanziaria. Soldi che l'attore avrebbe guadagnato attraverso la partecipazione a diverse società. Una di queste è stata la Autopark V maggio srl, poi liquidata. "È una fase delicata delle indagini", spiega l'avvocato Santina Ierardi che assiste i familiari dell'attore, e non commentiamo nulla". Tra le operazioni al vaglio degli inquirenti ci sono una decina di bonifici partiti nel corso del 2019 da un conto intestato a Paolo Calissano e destinati a Minna, per spese e finanziamenti della Autopark. Ma a fronte di questi bonifici nella contabilità della società risulterebbero stanziamenti molto inferiori provenienti da Calissano.

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