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Migranti e Ong, Scontro Italia-Francia, Parigi blocca accordi. Ira del governo

©Ansa

La Ocean Viking sarà accolta a Tolone, e un terzo dei passeggeri sarà ricollocato nel Paese. Il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, specifica che si tratta di una decisione "in via eccezionale" e definisce "incomprensibile" la scelta dell'Italia di non far approdare l'imbarcazione, annunciando poi controlli più serrati al confine con Ventimiglia. I ministri Tajani e Piantedosi: "Reazione sproporzionata” e "incomprensibile"

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Zemmour: "La Francia rifiuti la Ocean Viking"

"I trafficanti fanno credere ai migranti che l'Europa è un eldorado. La traversata è un inferno per loro e il loro arrivo a casa nostra è un incubo per noi, come per loro. Non diventiamo complici: rifiutiamo di accogliere l'Ocean Viking":, scrive in un tweet il presidente del partito francese di estrema destra Reconquete, Eric Zemmour.
- di Daniele Troilo

I porti francesi si preparano a un possibile sbarco dalla Ocean Viking

La nave Ocean Viking si trova al largo della Corsica ma dalle autorità centrali di Parigi non è ancora arrivato nessun via libera allo sbarco. Intanto, secondo i media d'Oltralpe, diversi porti francesi, Marsiglia, Bastia e Tolone, si starebbero preparando a un possibile sbarco.
- di Daniele Troilo

Ministro del lavoro francese: "Le regole vanno rispettate"

"Ci sono regole in Europa che bisogna anche saper rispettare", ha detto il ministro francese del Lavoro, Olivier Dussopt, intervistato questa mattina da Sud Radio sul caso Ocean Viking. "La regola in Europa è la solidarietà e la regola di solidarietà dice che è lo Stato con il porto più vicino che deve accogliere la nave, in questo caso è l'Italia", ha dichiarato Dussopt, aggiungendo che "l'Italia ha beneficiato della solidarietà europea: non può essere a senso unico".
- di Daniele Troilo

La presidente dell'Assemblea Nazionale francese: "La priorità è trattare questa situazione umanitaria"

L'Ocean Viking si trova attualmente al largo della Corsica ma dalle autorità centrali di Parigi non è ancora arrivato nessun via libera allo sbarco. Ieri sera, la presidente dell'Assemblea Nazionale, Yael Braun Pivet, si è espressa a favore dell'apertura alla nave di Sos Méditerrannée. "Da una parte c'è il diritto, ma c'è anche ciò dobbiamo fare in quanto essere umani nei confronti di altri umani", ha dichiarato la deputata macronista, intervenendo nel talk show C à Vous. "Penso che la priorità sia trattare questa situazione umanitaria. Vediamo queste persone che sono a bordo da oltre dieci giorni, ci sono bambini, donne, uomini, che fuggono la guerra". "La tradizione francese - ha concluso - è una tradizione di accoglienza".
- di Daniele Troilo

In Francia dibattito sull'accoglienza della Ocean Viking

Continua l'infuocato dibattito in Francia sull'Ocean Viking, con la sinistra che chiede di accogliere la nave e la destra che chiede fermezza. "Questo tipo di episodi drammatici dal punto di vista umano, ma anche iper mediatizzati, mette ciascuno dinanzi a posizioni impossibili", commenta su radio France Inter l'ex ministro di Nicolas Sarkozy e sindaco di Meaux, Jean-Francois Copé, aggiungendo che "la situazione non è semplice. C'è ovviamente una dimensione umanitaria, quando sento che i bambini e le madri vengono separate dai padri, misuro quanto non ci possa essere una buona soluzione". "Da una parte - afferma lo storico esponente dei repubblicani - c'è questa importante dimensione umanitaria, dall'altra, sappiamo tutti, che non possiamo, accogliere migliaia di migranti che non sappiamo come integrare correttamente".
- di Daniele Troilo

Geo Barents ancora in porto a Catania 

È ancora ormeggiata al molo 36 del porto di Catania la nave Geo Barents di Medici senza frontiere. La partenza è prevista per oggi, probabilmente nel pomeriggio. La nave, come già ribadito da Medici senza frontiere, tornerà a compiere operazioni di soccorso in mare nel Mediterraneo centrale.
- di Daniele Troilo

Crosetto: "Tutti bravi a pontificare e bravissimi a non fare nulla"

"Far scendere i migranti a terra, infischiandosene di quello che sarà il loro destino - afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto a Il Messaggero - non è un modo serio di occuparsi di loro, ma solo una scelta per lavarsi la coscienza senza fare nulla". Poi dice di non sapersi spiegare le critiche della Francia, "ma so - aggiunge - che tutti sono bravi a pontificare su ciò che dovrebbe fare l'Italia e bravissimi a non fare nulla per i migranti. Il tema, la Francia e l'Europa lo devono capire, non è più eludibile".
- di Daniele Troilo

Crosetto: "L'Ue non può voltarsi dall'altra parte"

"Vogliamo obbligare, forzare, l'Unione europea a non voltarsi dall'altra parte e a prendere una decisione seria, razionale, definitiva che tenga conto delle regole, della realtà, della possibilità concreta di accogliere le persone dandogli una possibilità di integrarsi, senza finire nel baratro dello sfruttamento, della povertà, dell'alienazione", dice il ministro della Difesa Guido Crosetto, in un'intervista a Il Messaggero, rivendicando che "l'Italia in questa fase ha dimostrato di saper coniugare il rigore con l'umanità, l'accoglienza dei deboli e con la volontà di ragionare sul problema dell'immigrazione clandestina".

- di Daniele Troilo

Il legale della Ong Humanity: "Ricorso al Tar per bloccare altri casi"

"Non ci fermiamo, faremo ricorso al Tar perché temiamo che si verificheranno altre situazioni analoghe", ha detto l'avvocato Riccardo Campochiaro, legale della Ong Humanity One e presidente del Centro Astalli di Catania, a Radio Cusano Campus. "La vicenda su Humanity 1 più urgente si è chiusa - ha aggiunto - con lo sbarco di tutti i migranti è stata fatta giustizia. Rimangono in sospeso alcune questioni: perché i migranti sono stati fatti scendere, se è stato il governo o sono stati i medici a decidere. Il ricorso al Tar lo faremo, è in preparazione. Abbiamo due profili - spiega il legale - il primo è legato al diritto soggettivo di poter avanzare richiesta di asilo politico nel Paese in cui si arriva. Questo è l'oggetto del ricorso che stamattina pende davanti al tribunale di Catania. Temiamo che non sarà l'ultima volta che si verificherà questa situazione. L'altra impugnazione, che sarà al Tar del Lazio, si basa sul presupposto che l'ordine di lasciare le acque italiane si può dare solo quando c'è un ingresso non autorizzato o quando il salvataggio non viene comunicato. Le Ong - osserva Campochiaro - chiedono quale sia il porto sicuro più vicino perché il diritto della navigazione chiede questo, le autorità maltesi non sempre rispondono e quindi poi la scelta sta agli altri Paesi più vicini e l'Italia in questo senso rispetta il diritto di navigazione, autorizzando lo sbarco in un porto sicuro. Il problema andrebbe risolto a monte - chiosa l'avvocato - non siamo noi a dover rientrare in questa logica, che è una logica politica, noi diciamo solo che questi ragionamenti non vanno fatti con le persone in alto mare".
- di Daniele Troilo

Ocean Viking naviga vicino alle coste della Corsica 

Intanto la Ocean Viking, al centro delle tensioni fra Italia e Francia, naviga vicino alle coste orientali della Corsica in direzione nord, dopo essere ripartita due giorni fa dal limitare delle acque territoriali italiane al largo della Sicilia. A bordo ci sono 234 migranti. La Ong ha sollecitato la Francia a concederle un porto definendo critica la situazione a bordo
- di Daniele Troilo

A Lampedusa cinque bare nella camera mortuaria 

Le salme nel piccolo stanzino, adibito a camera mortuaria, del cimitero di Lampedusa, a Cala Pisana, salgono a cinque: due tunisini recuperati il 7 ottobre per i quali il consolato ha richiesto il Dna, due donne, fra cui quella che ha perso la vita ieri al Poliambulatorio a causa di un arresto cardiaco dovuto a ipotermia, e il neonato di 20 giorni. Nelle scorse settimane, le bare di migranti in attesa di trasferimento sono arrivate a una dozzina. Firmati i nulla osta, si è proceduto al trasferimento con il traghetto a Porto Empedocle e la tumulazione nei cimiteri di Palma di Montechiaro, Raffadali, Favara e Joppolo Giancaxio.
- di Daniele Troilo

Il sindaco di Lampedusa; "È un bollettino di guerra"

"È un continuo ricevere chiamate da parte delle forze dell'ordine per informarmi che ci sono cadaveri. Mi sembra di assistere a un bollettino di guerra e ciò che mi preoccupa è che stia diventando una quotidianità, nell'indifferenza dell'Europa. È duro lavorare in queste condizioni, innanzitutto umanamente e poi perché il nostro comune non può sopportare questo peso, anche per l'insufficienza di risorse umane, strumentali e finanziarie", ha detto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, che ha scritto al premier Giorgia Meloni e al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi per chiedere un incontro urgente. "Vanno cercate soluzioni durature e fattibili alle problematiche che hanno ricaduta diretta su questo territorio. Chiedo ascolto e solidarietà al governo centrale".
- di Daniele Troilo

Neonato morto per ipotermia

La traversata del neonato trovato morto su un barchino a Lampedusa era iniziata a Mahres, in Tunisia. Il bambino, che viaggiava insieme alla madre, aveva sofferto di disturbi respiratori e i genitori speravano di arrivare in Italia per riuscire a farlo curare. La salma è stata sottoposta a ispezione cadaverica e il medico non ha riscontrato alcun segno esterno di violenza, ritenendo che il decesso sia avvenuto per ipotermia a causa delle condizioni di fragilità del neonato.
- di Daniele Troilo

Trovato su un barchino il cadavere di un neonato di 20 giorni

Su uno dei barchini soccorsi al largo di Lampedusa è stato trovato il cadavere di un neonato di 20 giorni, originario della Costa d'Avorio. I medici, presenti al molo Favarolo durante lo sbarco, hanno ispezionato il corpo del neonato e hanno riferito che il decesso corrisponde a quanto dichiarato dalla madre al momento del soccorso: il neonato soffriva di problemi respiratori
- di Daniele Troilo

Sovraccarico l'hotspot di Lampedusa

Sono 1.365 i migranti ospiti dell'hotspot di Lampedusa: la struttura, già sovraccarica, è stata messa a dura prova dalla raffica di sbarchi delle ultime ore. La Prefettura di Agrigento ha disposto per oggi il trasferimento di 110 migranti con il traghetto della mattina per Porto Empedocle e di altri 250 in serata.
- di Daniele Troilo

118 migranti arrivati a Lampedusa nella notte

Sono 118 i migranti arrivati a Lampedusa dalla mezzanotte di oggi, a bordo di tre barchini soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera. Ieri, in 9 diversi sbarchi, erano giunte già + 522 persone. L'ultimo approdo, poco prima di mezzanotte, ha riguardato 28 persone in fuga da Costa d'Avorio, Burkina Faso, Guinea, Camerun e Nigeria.

- di Daniele Troilo