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Foggia, rapinavano tir e portavalori: 17 persone arrestate

Cronaca
©Ansa

Le azioni criminali venivano commesse anche mediante l'impiego di disturbatori di frequenza, i cosiddetti jammer, per inibire le comunicazioni via radio e smartphone, al fine di impedire i contatti con le sale operative delle Forze dell'ordine e delle ditte di trasporto

 

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Sono 17 le persone arrestate dalla Polizia a Cerignola (Foggia) con le accuse di rapine pluriaggravate ai danni di furgoni portavalori e dei reati fine di rapina in concorso, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi, anche da guerra, violenza privata e riciclaggio, ricettazioni e sequestro di persona. Il prefetto Francesco Messina, direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, ha sottolineato che "il contrasto all'azione delle organizzazioni criminali, tutte stanziate in Puglia e specializzate negli assalti a furgoni portavalori, a Tir che trasportano tabacchi lavorati esteri e caveau di società di vigilanza privata, in tutto il territorio nazionale, costituisce da oltre 3 anni un obiettivo strategico della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato".  

Bloccavano la viabilità per facilitarsi la fuga

I criminali per le rapine utilizzavano dei disturbatori di frequenza i cosiddetti jammer, per contrastare le comunicazioni via radio e smartphone, al fine di impedire i contatti con le sale operative delle Forze dell'ordine e delle ditte di trasporto. Inoltre per ritardare l’arrivo delle forze di Polizia e guadagnare più facilmente la fuga, solitamente bloccavano la viabilità con veicoli incendiati.

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Collegamenti con la "quarta mafia"

"Le indagini di oggi - ha aggiunto Messina - si aggiungono ad alcune operazioni recentemente concluse dal Servizio Centrale Operativo e dalle Squadre Mobili interessate, che hanno permesso di disarticolare gruppi criminali composti da pregiudicati foggiani e baresi, dediti stabilmente alla consumazione di tali gravissimi reati". Messina ricorda che nel "periodo considerato sono state tratte in arresto 71 persone e oltre 30 sono state denunciate e indagate in stato di libertà, a seguito di indagini che hanno riguardato 11 episodi di tentata rapina, 3 rapine consumate e un furto aggravato avente ad oggetto sportelli bancomat; inoltre, sono stati sequestrati 5 fucili mitragliatori kalashnikov, 1 fucile a pompa e 5 pistole. Dalle indagini sono emersi coinvolgimenti tra gli arrestati e clan operanti nell'ambito della cosiddetta "quarta mafia".  

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