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Ginnaste denunciano abusi psicologici, Abodi: "Medaglie non coprono azioni sbagliate"

Cronaca
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"Siamo praticanti di valori, non predicatori", ha detto il ministro dello Sport dopo l'incontro con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello della federginnastica, Gherardo Tecchi. Dopo gli esposti presentati dalle ex atlete della ritmica, il caso è arrivato alla Procura di Brescia che ha avviato le indagini

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Il ministro dello Sport e dei giovani Andrea Abodi ha incontrato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello della federginnastica, Gherardo Tecchi. Sul tavolo il tema delle denunce per abusi psicologici presentate nei giorni scorsi da alcune atlete della ginnastica ritmica. Nell’esposto non compaiono i nomi di allenatori o dirigenti coinvolti ma il caso è arrivato tra le mani del sostituto procuratore di Brescia, Alessio Bernardi. Per Abodi, “la dimensione del fenomeno sportivo è importante, ma deve essere chiaro che basta un caso per avere la stessa attenzione di centomila”. “Le medaglie - ha dichiarato il ministro dopo l’incontro - sono un fattore di orgoglio nazionale, ma non ci sarà mai una medaglia che coprirà comportamenti non adeguati. Siamo praticanti di valori, non predicatori".

Le denunce

Il caso dei presunti abusi psicologici denunciati a mezzo stampa da due ex atlete della  nazionale italiana di ginnastica ritmica, è approdato intanto al ministero dello Sport. A raccontare per prime le loro esperienze sono state Nina Corradini, romana di 19 anni, e successivamente Anna Basta, 21 anni di Bologna. Nel frattempo altre due giovani atlete della ginnastica ritmica di Brescia, sorelle, hanno presentato un esposto, pare senza aver fornito nomi e cognomi di allenatori e dirigenti, già al vaglio del sostituto procuratore della città lombarda Alessio Bernardi. La firma sull'esposto è quella della madre delle due sorelle che ha denunciato i presunti maltrattamenti psicologici subiti dalle figlie da parte degli allenatori della palestra che frequentavano le minori. I genitori hanno deciso di ritirare le due giovani dall'attività sportiva. La donna ha raccontato delle fissazioni per il peso che le ragazzine sarebbero state costrette a rispettare, dalla prova della bilancia in mutandine e senza possibilità di sgarrare alle umiliazioni davanti ad esercizi svolti non in modo impeccabile.

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Avviati gli accertamenti

La Federazione Ginnastica d'Italia, nel prendere atto di quanto riferito dalle ex ginnaste, ha riferito di non tollerare “alcuna forma di abuso” e di essere “sempre al fianco di tutti i propri tesserati". “Lo sport - ha aggiunto la Federazione - con la ginnastica in primis, è rispetto della persona, celebrazione del talento e del benessere". La Federginnastica ha comunicato che ha già informato "Procura Federale e Safeguarding Officer (organo con competenze nel campo legale e psicologico, ndr) per gli accertamenti e le azioni di rispettiva competenza”. 

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