In una prima elementare a Pellestrina (Venezia) con solo sei alunni, la famiglia della bimba è preoccupata per la socializzazione delle figlia: "Così non ha amichette". La scuola replica: “Abbiamo applicato ciò che dice il regolamento d’istituto, attendiamo l’esito della vertenza”
Sembra una fiaba triste, quella della bambina senza amichette con cui giocare, e il lieto fine è in mano al Tar. Alla scuola elementare “Zendrini” sono state istituite due prime: una con 22 alunni (12 maschi e 10 femmine) e l’altra con 6 allievi (5 maschi e una femmina). La scelta, come ricostruito dal Gazzettino, è stata contestata dai genitori della bimba che hanno fatto ricorso al Tar. Il papà e la mamma della piccola alunna avevano chiesto che le due classi fossero ridistribuite in modo più omogeneo, garantendo una presenza di entrambi i sessi. Vedendosi negata la richiesta, si sono affidati alle vie legali con una prima diffida inviata dall’avvocato Rodolfo Romito del foro di Padova, all’istituto comprensivo “Franca Ongaro” del Lido e Pellestrina. Ma anche questo atto formale non ha sortito alcun effetto, perciò i genitori sono pronti a fare ricorso al Tar.
La bambina è anticipataria e viene assegnata dove c'è posto
L’istituto risponde così: “Abbiamo applicato ciò che dice il regolamento d’istituto" - spiega la dirigente dell’istituto comprensivo Chiara Leone - "questa conformazione è così in quanto la bambina è anticipataria e perciò viene assegnata dove c’è posto. Pensavo che avere due prime classi a Pellestrina potesse essere un orgoglio per l’istituto, i genitori hanno intrapreso le vie legali, dunque attendiamo l’esito della vertenza”.