I tamponi processati sono 174.227. In calo ricoveri (-208) e terapie intensive (-15). Italiano il primo caso risultato contemporaneamente positivo a vaiolo delle scimmie, Covid e Hiv. Il Comitato per i medicinali per uso umano dell'Agenzia europea del farmaco terrà una riunione straordinaria il primo settembre per valutare due richieste di autorizzazione di vaccini mRna per il Covid-19 adattati per il ceppo originale e la subvariante BA.1 Omicron
Ministero della Salute, i dati del 24 agosto: 25.389 nuovi casi e 112 decessi. Tasso di positività al 14,6%
Calabria, in calo i casi attivi, cinque le vittime
Sono 1.548 i contagi da Covid nelle ultime 24 ore in Calabria dove si registra un calo dei casi attivi. Il tasso di positività scende al 27,08% dal 28,04% di ieri, mentre i decessi sono 5 come ieri ed il totale da inizio pandemia è di 2.927. In diminuzione - nel saldo tra ingressi ed uscite - il numero dei ricoverati: -6 in area medica (180) e -3 in terapia intensiva (7). I casi attivi sono 68.801 (-419), gli isolati a domicilio 68.614 (-410) ed i nuovi guariti 1.962. I dati sono comunicati dai Dipartimenti di Prevenzione delle Asp della Regione Calabria. Ad oggi, il totale dei tamponi fatti è 3.634.840 con 529.857 positivi.
In Campania oltre 2 mila casi, incidenza al 18,59%
Sono 2.102, su 11.303 test esaminati, i nuovi positivi al Covid in Campania. Il tasso di incidenza è del 18,59%. Il bollettino regionale giornaliero segnala una vittima nelle ultime 48 ore, cui si sommano ben 24 decessi risalenti ai giorni precedenti e registrati in ritardo. Invariata l'occupazione delle terapie intensive, a quota 16, mentre i ricoveri in degenza scendono a 339 (-26 rispetto al giorno precedente).
Nel Lazio 1.824 casi e tre decessi. Tasso al 13,4%
"Oggi nel Lazio su 3.599 tamponi molecolari e 10.003 tamponi antigenici per un totale di 13.602 tamponi, si registrano 1.824 nuovi casi positivi (-731), sono 3 i decessi (-5), 655 i ricoverati (-25), 39 le terapie intensive (+1) e +7.673 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 13,4%. I casi a Roma città sono a quota 798". Lo rende noto l'assessore alla Sanità della Regione, Alessio D'Amato.
Varianti preoccupanti derivano da infezioni croniche
Le varianti preoccupanti del coronavirus, ovvero che hanno maggiori probabilità di evadere i vaccini o infettare i guariti, emergono da infezioni Covid croniche in persone che non riescono ad eliminare il virus dal proprio organismo, poiché immunocompromesse. Lo suggerisce uno studio pubblicato su 'Frontiers in Virology' e finanziato dalla National Science Foundation e dallo European Research Council, che consiglia l'importanza di identificare queste persone, non solo per curarle, ma anche per condurre la sorveglianza genomica dei Sars-CoV-2 che trasportano. Quando un virus si replica, non sempre fa copie perfette. E, occasionalmente, le mutazioni danno luogo a una variante che può renderlo più trasmissibile, più difficile da rilevare e trattare o più letale. I ricercatori della Emory University e dell'Università di Oxford, hanno costruito un modello meccanicistico per studiare il problema, utilizzando i dati esistenti su varianti fin qui emerse e un software sviluppato ad hoc. Il risultato esclude la teoria secondo cui le varianti preoccupanti emergano dalla trasmissione in casi di infezioni acute mentre sostiene che ciascuna variante si è evoluta all'interno di un singolo individuo che aveva un'infezione cronica. Questo ultimi, come dimostrano precedenti studi, sono persone immunocompromesse, come quelle che assumono farmaci per malattie croniche, e possono restare infetti anche oltre i 12 mesi per mesi. "I nostri risultati mostrano che le varianti preoccupanti, invece di evolversi dalle catene di trasmissione di infezioni acute da Covid che avvengono in centinaia di milioni di persone, derivano da rari casi in cui qualcuno può avere un'infezione attiva per mesi", afferma Daniel Weissman, autore corrispondente e professore di biologia e fisica alla Emory University. "Un messaggio chiave" - aggiunge Mahan Ghafari, primo autore e ricercatore a Oxford - "è che è importante identificare e sorvegliare più attivamente le persone con infezioni croniche. Perché in molti casi possono essere asintomatici e non rendersi conto di essere infettati da Covid, sebbene stiano diffondendo il virus".
Sebastiani (Cnr): "L'incidenza risale nelle province"
Risale a livello nazionale la curva della percentuale dei positivi al test molecolare per il Covid-19 e a livello delle province, in 95 su 107 si osserva un aumento dell'incidenza: lo rileva l'analisi analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le applicazioni del calcolo 'M.Picone', del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). "L'analisi alle differenze settimanali mostra che la percentuale di positivi ai test molecolari a livello nazionale è in fase di crescita", osserva l'esperto. "Al dettaglio più fine, quello provinciale, lo stesso tipo di analisi sull'incidenza di positivi totali rivela che ci sono 95 delle 107 province italiane dove siamo in una fase di crescita, che per 89 province è iniziale. Di queste 95 province, le sei restanti non sono in fase iniziale e l'incidenza negli ultimi sette giorni è aumentata di almeno il 50% rispetto ai sette giorni precedenti", aggiunge Sebastiani riferendosi alle province di Potenza, Catanzaro, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Nuoro ed Enna.
Ordine dei medici: "Dibattito su mascherine questione ideologica"
Se si continua a discutere sull'utilità delle mascherine "è anche perché, mancando risposte scientifiche solide, è diventata una questione ideologica, al punto che alcuni ricercatori sostengono che sia possibile prevedere le preferenze politiche di una persona in base alla sua disponibilità a indossare una mascherina". In una situazione del genere, le parti politiche "dovrebbero essere attente ai messaggi riguardanti i comportamenti sanitari perché potrebbero influenzare le opinioni dei cittadini inducendoli a essere meno scrupolosi nel proteggersi dal contagio". È un invito a non strumentalizzare l'utilizzo della mascherina quello che arriva con una scheda sul sito 'Dottore ma è vero che' dalla Fnomceo, Federazione degli Ordini dei medici. Per la Fnomceo "è importante che le istituzioni e gli enti che lavorano nella sanità pubblica forniscano messaggi chiari e orientati a un principio di precauzione". La scheda si interroga sulle mascherine e sul fatto che siano ancora utili contro Covid-19, concludendo che non costa nulla indossarle quando serve. La risposta "onesta e veloce a questa domanda" basata sui dati di una revisione degli studi scientifici attualmente disponibili che però hanno delle criticità è che non si sa. Ma in attesa che uno studio controllato randomizzato patrocinato dall'Università McMaster possa dare delle risposte solide "ritenere inefficace un intervento a basso costo come indossare una mascherina perché non ci sono prove di efficacia dagli studi clinici non sembra un'idea brillante". "Le evidenze disponibili" - si sottolinea - "sulle misure di salute pubblica non farmacologiche, compreso l'uso di mascherine, e l'impatto dell'influenza sono state oggetto di esame in un seminario convocato dall'Oms l'anno prima della pandemia: si concluse che, sebbene non vi fossero prove della capacità di ridurre la trasmissione, la plausibilità meccanica della potenziale efficacia della misura faceva ritenere che in una grave emergenza influenzale sarebbe stato opportuno prendere in considerazione l'uso delle mascherine in pubblico". "La protezione del viso" - conclude la scheda Fnomceo - "dovrebbe continuare a essere uno dei modi con i quali ridurre le probabilità di contagio".
In Fvg 712 nuovi casi su 4.707 test, 4 decessi
Oggi in Friuli Venezia Giulia su 2.158 tamponi molecolari sono stati rilevati 153 nuovi contagi. Sono inoltre 2.549 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 559 casi. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 3 mentre i pazienti ospedalizzati in altri reparti sono 173. Lo rende noto la Direzione centrale salute della Regione Fvg nel bollettino quotidiano precisando che oggi si registrano i decessi di 4 persone, secondo la seguente suddivisione territoriale: 3 a Trieste; 1 a Pordenone. Il numero complessivo delle persone decedute dall'inizio della pandemia è 5.336, con la seguente suddivisione territoriale: 1.337 a Trieste, 2.477 a Udine, 1.029 a Pordenone e 493 a Gorizia. Dall'inizio della pandemia in Friuli Venezia Giulia sono risultate positive complessivamente 471870 persone.
Si torna in classe, Dad non prevista ma scuole libere di decidere
Si avvicina la data del rientro a scuola: come al solito i primi a tornare in classe saranno gli studenti dell'Alto Adige per i quali la campanella di inizio lezioni suonerà il 5 settembre. A seguire, il 12 settembre sarà la volta di Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Piemonte, Veneto e Lombardia. Il 13 settembre toccherà alla Campania; il 14 settembre a Calabria, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Umbria e Molise. Il 15 settembre seguiranno gli studenti di Lazio, Emilia Romagna e Toscana. Ultimi a rientrare in classe quelli di Sicilia e Valle d'Aosta il 19 settembre. Il capo dipartimento del ministero dell'Istruzione, Stefano Versari, nei giorni scorsi ha emanato una circolare in cui si sottolinea come le disposizioni emergenziali che sono state previste in questi anni di pandemia, al 31 agosto, terminano la loro efficacia e quindi non ci sono i presupposti normativi per introdurre nuove misure di contrasto al Covid nelle scuole nell'anno scolastico che si appresta ad iniziare. Questo significa che neanche la Dad (o meglio la Didattica digitale integrata, la Did) sarà prevista il prossimo anno scolastico; infatti il documento del ministero non ne fa cenno, a meno che le scuole, nella loro autonomia, vogliano prevederla quando e se si presenteranno casi di positività. La circolare del ministero dell'Istruzione, tuttavia, prevede una serie di azioni da attuare nel caso in cui vi sia una recrudescenza della circolazione di Covid, e comunque il ministero si riserva nuove indicazioni operative nel caso in cui dovesse esservi una evoluzione della situazione epidemiologica.
Ammirati, rischio miocarditi non cancella utilità
Il rischio di una miocardite da vaccino anti Covid-19 nei giovani tra i 16 e i 30 anni "è reale" ma "non cancella l'utilità della vaccinazione". Inoltre "non è chiaro se e quanto dipenda da fattori individuali". A dirlo, in una nota, è Enrico Ammirati, cardiologo del Cardiocenter di Niguarda. La fascia di età interessata, spiega Ammirati, "è quella che normalmente non viene sottoposta a vaccinazioni e stiamo cercando di capire se la concentrazione di casi in questa fascia di età possa dipendere ad esempio da fattori ormonali e non solo nello specifico dal vaccino anti-Covid 19". Ammirati discuterà il problema al 56° Convegno nazionale di Cardiologia che si terrà a Milano dal 19 al 22 settembre, promosso dalla fondazione De Gasperis. Il Cardiocenter, all'inizio del 2021, ha seguito il primo caso al mondo di miocardite da vaccino e non ha smesso di studiare il fenomeno, "che nel 95% dei casi si risolve con la guarigione del paziente", spiega la nota.
Fiaso: netto calo occupazione intensive, -33% in 7 giorni
Negli ultimi 7 giorni, per la terza settimana consecutiva, negli ospedali italiani è stata registrata una diminuzione dei ricoveri Covid, con un calo del 19,6%, rispetto alla settimana precedente del numero complessivo dei pazienti positivi al Sars-CoV-2 presenti negli ospedali, sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive. A incidere maggiormente sulla riduzione è il netto calo dei ricoveri nelle terapie intensive che, dopo settimane di sostanziale stabilità con scostamenti minimi, si sono ridotti del 33%. Lo hanno segnalato gli ultimi dati, aggiornati al 23 agosto, provenienti dagli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere. (LEGGI L'ARTICOLO)
Germania, ci prepariamo a una ondata autunnale
"Mi aspetto chiaramente una nuova ondata di Covid in autunno in Germania. E dobbiamo essere ben preparati". Lo ha detto il ministro della Salute tedesco Karl Lauterbach, in una conferenza stampa a Berlino dedicata proprio alle previsioni sui prossimi mesi e alle nuove regole approvate oggi dal governo, e che dovranno essere varate dal Parlamento. "Non ci saranno lockdown e non si chiuderanno le scuole", ha spiegato il ministro socialdemocratico. Il pacchetto di misure prevede la reintroduzione dell'uso delle mascherine, a bordo degli aerei e dei treni a lunga percorrenza e nelle case per anziani.
Draghi, su scuola rischio calcolato, sotto controllo
"Mancano pochi giorni a riapertura anno scolastico". Lo dice il premier Mario Draghi al Meeting Cl. "Abbiamo scelto di riaprire appena possibile, consci del rischio calcolato, nonostante tanti voci scettiche ci davano per irresponsabili", ma "i fatti ci hanno dato ragione" con la "pandemia e la pressione su ospedali sotto controllo", aggiunge.
Agenas, occupazione reparti ferma a 10% ma cala in 7 regioni
La percentuale di posti letto occupati per Covid-19 nei reparti ordinari è stabile al 10% (un anno fa era al 7%) ma, nell'arco di 24 ore in Italia, cala in 7 regioni o province autonome: Calabria (19%), Liguria (19%), Lombardia (7%), Molise (11%), Pa Bolzano (6%), Sicilia (14%), Umbria (24%). Sempre a livello nazionale, è stabile al 3% la percentuale di terapie intensive occupate da pazienti Covid (un anno fa era al 5%). Questa la rilevazione dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) sui dati del 23 agosto. Nel dettaglio, in 24 ore, la percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica) occupati da pazienti Covid non vede aumenti, mentre è stabile in 14 regioni: Abruzzo (13%), Basilicata (11%), Campania (9%), Emilia Romagna (13%), Friuli Venezia Giulia (15%), Lazio (11%), Marche (10%), Pa Trento (15%), Piemonte (5%), Puglia (11%), Sardegna (8%), Toscana (7%), Valle d'Aosta (11%), Veneto (8%). Restano quindi 3 quelle in cui il valore supera la soglia del 15%: Umbria (24%), Calabria (19%) e Liguria (19%). Per l'occupazione dei posti nelle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19, si registra un calo in Basilicata (1%) e Veneto (2%); cresce in 4 regioni: Emilia Romagna (4%), Liguria (4%), Puglia (5%) e Umbria (3%). In Pa Bolzano (0%), Pa Trento (1%) e Valle d'Aosta (0%) e la variazione non è disponibile, mentre è stabile in 12 regioni: Abruzzo (al 4%), Calabria (6%), Campania (3%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (4%), Marche (2%), Lombardia (1%), Molise (5%), Piemonte (1%), Sardegna (5%), Sicilia (4%), Toscana (3%). Tutte le regioni sono sotto la soglia del 10%.
Italiano primo caso di coinfezione Sars-Cov-2, vaiolo scimmie e Hiv
E' italiano il primo caso risultato contemporaneamente positivo a vaiolo delle scimmie, Covid e Hiv. L'uomo, 36 anni, ha sviluppato febbre, mal di gola e mal di testa, fatica e un'infiammazione della zona inguinale dopo 9 giorni dal rientro di un viaggio in Spagna, dove ha detto di aver avuto rapporti sessuali non protetti con uomini. A descrivere il caso, il primo riportato in letteratura, sono i ricercatori dell'Università e del Policlinico Rodolico - San Marco di Catania, insieme ai colleghi del policlinico Giaccone di Palermo, in un articolo sul 'Journal of Infection'.
Tre giorni dopo i sintomi l'uomo è risultato positivo a Covid, che aveva già contratto a gennaio qualche settimana dopo il vaccino. Non passa molto tempo quando un rush cutaneo si manifesta sul braccio sinistro e poi si diffonde rapidamente sul resto del corpo. A questo punto si presenta al pronto soccorso dell'ospedale di Catania. Qui i test confermano il Covid, ma rivelano anche la positività a monkeypox e Hiv, contratto di recente visto l'esito negativo dello stesso test meno di un anno fa. Il paziente, che - riportano i medici siciliani - soffre di disturbo bipolare e assume regolarmente farmaci per questo, è stato dimesso dall'ospedale dopo quasi una settimana e si è ripreso dal Covid-19 e dal vaiolo delle scimmie. Gli è rimasta solo una piccola cicatrice.
Tre giorni dopo i sintomi l'uomo è risultato positivo a Covid, che aveva già contratto a gennaio qualche settimana dopo il vaccino. Non passa molto tempo quando un rush cutaneo si manifesta sul braccio sinistro e poi si diffonde rapidamente sul resto del corpo. A questo punto si presenta al pronto soccorso dell'ospedale di Catania. Qui i test confermano il Covid, ma rivelano anche la positività a monkeypox e Hiv, contratto di recente visto l'esito negativo dello stesso test meno di un anno fa. Il paziente, che - riportano i medici siciliani - soffre di disturbo bipolare e assume regolarmente farmaci per questo, è stato dimesso dall'ospedale dopo quasi una settimana e si è ripreso dal Covid-19 e dal vaiolo delle scimmie. Gli è rimasta solo una piccola cicatrice.
Fvg, 712 nuovi casi di contagio e 4 decessi
Oggi in Friuli Venezia Giulia sono stati rilevati 712 nuovi contagi su 4.707 tamponi molecolari e antigenici. Nel dettaglio su 2.158 tamponi molecolari sono stati rilevati 153 nuovi contagi, mentre su 2.549 test rapidi antigenici realizzati sono stati rilevati 559 casi. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 3 mentre i pazienti ospedalizzati in altri reparti sono 173. Lo rende noto la Direzione centrale salute della Regione Fvg nel bollettino quotidiano precisando che oggi si registrano i decessi di 4 persone: tre a Trieste e uno a Pordenone. Il numero complessivo delle persone decedute dall'inizio della pandemia è 5.336, mentre dall'inizio della pandemia in Friuli Venezia Giulia sono
risultate positive complessivamente 471.870 persone.
risultate positive complessivamente 471.870 persone.
Umbria, altri nove ricoverati in meno negli ospedali
Ancora un calo di ricoverati negli ospedali dell'Umbria, ora 155, nove in meno di martedì (con una diminuzione del 7,8 per cento a livello settimanale), con due pazienti nelle intensive, uno in meno. Lo riportano i dati della Regione aggiornati al 24 agosto. Nell'ultimo giorno non sono stati registrati morti per il virus. I nuovi casi sono stati 409 e 551 i guariti, con gli attualmente positivi scesi a 4.511, 142 in meno. Sono stati analizzati 2.281 tra tamponi e test antigenici, con un tasso di positività del 17,9 per cento, era 16,9 martedì e 15,2 lo stesso giorno della scorsa settimana.
Usa, Moderna completa richiesta per vaccino contro Omicron 4 e 5
Moderna ha completato la domanda alla Fda, l'agenzia del farmaco negli Stati Uniti, per l'autorizzazione all'uso d'emergenza del vaccino bivalente adattato alle varianti Omicron 4 e 5. Lo ha annunciato l'azienda biotech americana.
La richiesta riguarda una dose di richiamo di 50 µg per adulti dai 18 anni in su e si basa su dati preclinici e dati di studi clinici disponibili per il candidato booster bivalente (mRna-1273.214) contro la prima variante Omicron, BA.1. Sul nuovo prodotto contro le sottovarianti più recenti non ci sono ancora dati. Moderna ha sviluppato il candidato booster (mRna-1273.222) contro BA.4 e BA.5 in conformità con le linee guida della Fda statunitense, sta conducendo ora uno studio di fase 2/3 e ha organizzato la produzione per essere pronta, se arriva l'ok dell'ente regolatore, alla somministrazione delle dosi a settembre. "La piattaforma mRna di Moderna ci ha permesso di sviluppare, studiare e distribuire vaccini booster bivalenti, che dimostrano una maggiore protezione contro tutte le varianti Covid testate, a tempo di record", ha sottolineato il Ceo di Moderna, Stéphane Bancel.
La richiesta riguarda una dose di richiamo di 50 µg per adulti dai 18 anni in su e si basa su dati preclinici e dati di studi clinici disponibili per il candidato booster bivalente (mRna-1273.214) contro la prima variante Omicron, BA.1. Sul nuovo prodotto contro le sottovarianti più recenti non ci sono ancora dati. Moderna ha sviluppato il candidato booster (mRna-1273.222) contro BA.4 e BA.5 in conformità con le linee guida della Fda statunitense, sta conducendo ora uno studio di fase 2/3 e ha organizzato la produzione per essere pronta, se arriva l'ok dell'ente regolatore, alla somministrazione delle dosi a settembre. "La piattaforma mRna di Moderna ci ha permesso di sviluppare, studiare e distribuire vaccini booster bivalenti, che dimostrano una maggiore protezione contro tutte le varianti Covid testate, a tempo di record", ha sottolineato il Ceo di Moderna, Stéphane Bancel.
Fiaso, ricoveri pediatrici in calo del 34%
Deciso calo settimanale dei ricoveri Covid per i minori di 18 anni. Nella rilevazione del 23 agosto effettuata negli ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti al network sentinella di Fiaso si registra una significativa diminuzione del 34%. La classe 0-4 anni è sempre la più colpita (80% dei ricoverati); i neonati sotto i sei mesi sono il 36% del totale. In terapia intensiva un ricoverato Per Covid, con sindromi respiratorie e polmonari tipiche della malattia da Covid, di meno di sei mesi d'età.
Covid Toscana, 6 morti e 1.064 nuovi casi, intensive -21,1%
Altri 1.064 nuovi casi (età media 51 anni, rapporto positivi/tamponi 12,13% in calo dal 16,71% di ieri) e altri 6 morti per Covid nelle 24 ore in Toscana. Le ultime vittime sono state due a Firenze, a Prato e a Pistoia. Il numero dei deceduti sale a 10.621 dall'inizio dell'epidemia. I nuovi casi portano a 1.370.123 i positivi totali (+0,1% sul totale del giorno precedente). I guariti - che sono stati 1.417 sempre nelle 24 ore con il tampone negativo - crescono dello 0,1% e raggiungono quota 1.276.904 (93,2% dei casi totali). Gli attualmente positivi sono oggi 82.598 (-0,4% su ieri). Tra loro i ricoverati sono 339 (-13 persone il saldo tra ricoveri e dimissioni su ieri, pari al -3,7%) di cui 15 in terapia intensiva (-4 persone il saldo tra ingressi e uscite, pari al -21,1%). Altre 82.259 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (-346 persone rispetto a ieri, -0,4%).