Tutto è avvenuto velocemente, sotto gli occhi di molti passanti, con alcuni di questi che hanno ripreso la scena con il cellulare: proprio uno dei video, una volta in mano alla Polizia, ha chiarito il tragico epilogo della vicenda. L’aggressore, Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, che si trova in carcere, ha fatto sapere di essere addolorato e non essersi reso conto di quanto stava facendo. Attesa per lunedì l'udienza di convalida
L’aggressione a Alika Ogorchukwu, che ha causato la morte dell’ambulante di origini nigeriane, è durata circa 4 minuti. Lo si evince dai video delle telecamere di sorveglianza della zona dove è avvenuto l’omicidio, in pieno centro a Civitanova Marche. Tutto è avvenuto velocemente, sotto gli occhi di molti passanti, con alcuni di questi che hanno ripreso la scena con il cellulare: proprio uno dei video, una volta in mano alla Polizia, ha chiarito il tragico epilogo di una vicenda iniziata poco prima, nei pressi della stazione ferroviaria. L’aggressore, Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, che si trova in carcere, ha fatto sapere di essere addolorato e non essersi reso conto di quanto stava facendo.
“Scuse non bastano, serve giustizia”
"Le scuse di Ferlazzo non bastano, ora serve solo giustizia e non vendetta. È difficile riuscire a comprendere quello che è successo”, è il commento della famiglia di Alika Ogorchukwu affidato all'avvocato Francesco Mantella."Se c'è un risvolto psichiatrico che si inserisce nelle cause dell'omicidio di Alika, serve riflettere: se Ferlazzo aveva un amministratore di sostegno, pare fosse la madre, perché questi non era vigilato? Bisognerà avviare una serie di verifiche", ha aggiunto l'avvocato Francesco Mantella. "Abbiamo piena fiducia nell'operato della Procura di Macerata".
La dinamica dell'accaduto
Ogorchukwu ha chiesto l'elemosina ad una coppia, trattenendo “la donna per un braccio", ha detto la legale di Ferlazzo. Nessuna avances, nessun elemento che possa riferirsi al razzismo, "una situazione estemporanea dovuta a futili motivi e a una dichiarazione abnorme", sottolineano gli inquirenti. L'ambulante si allontana, l'altro lo insegue lungo Corso Umberto I e dopo circa 200 metri lo raggiunge e lo colpisce frontalmente con la stampella che il nigeriano, vittima di un grave incidente, utilizzava per muoversi. Ferlazzo lo fa cadere a terra, lo immobilizza, lo colpisce ripetutamente a mani nude fino a quando lo lascia esanime. Intorno nessuno reagisce, tanto che l'aggressore ha il tempo di rialzarsi e recuperare delle cose da terra, tra le quali il cellulare della vittima. "L'ha scambiato per il suo", ha detto il suo avvocato, che ha annunciato di voler chiedere la perizia psichiatrica per il suo assistito, che di professione è operaio in una fonderia della zona e che sarebbe sottoposto ad amministrazione di sostegno.
approfondimento
Omicidio Civitanova Marche: aggressore accusato anche di rapina
Lunedì l'udienza di convalida
Dovrebbe svolgersi lunedì, l'udienza di convalida per Ferlazzo che è accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e della rapina del cellulare della sua vittima. "Con noi non ha parlato, non ha rilasciato dichiarazioni e comunque non potevamo interrogarlo", ha detto oggi in conferenza stampa il capo della squadra mobile di Macerata, Matteo Luconi.
Il sindaco: "Civitanova città razzista? Assolutamente no"
“Civitanova città razzista? Assolutamente no: è una città accogliente, inclusiva, aperta, che si è sempre contraddistinta per la pacifica convivenza e questo è testimoniato anche dal fatto che mi stanno contattando tantissimi civitanovesi che vogliono aiutare la famiglia della vittima”, dice intanto Fabrizio Ciarapica, sindaco della città dove è stato ucciso l'ambulante. “Tutta la comunità è rimasta sgomenta e scossa per l'accaduto - ha aggiunto il primo cittadino -, un omicidio che non rispecchia l'anima di Civitanova Marche, che condanna fortemente sia il tragico fatto che l'indifferenza di chi vi ha assistito".
Sindaco: “Istituito un fondo per famiglia Alika”
Intanto la Giunta comunale di Civitanova Marche, riunita dal sindaco Fabrizio Ciarapica "per prima cosa" ha istituito "un fondo di 15 mila euro a sostegno della famiglia di Alika Ogorchukwu, l'ambulante ucciso venerdì, "per consentirle di gestire nell'immediato il sostentamento e le spese". Lo annuncia il sindaco Ciarpaica: “La famiglia di Alika non è sola. Ci prenderemo cura di sua moglie e di suo figlio”, ha ribadito. "Quando ho abbracciato Charity, moglie di Alika in piazza, ho sentito tutto il suo dolore, la sua disperazione e ho promesso a lei e a tutta la comunità nigeriana che non sarebbe rimasta sola”.