La sentenza nei confronti di Francesco Douglas Fadda è stata pronunciata dalla Corte d'assise di Sassari per il femminicidio compiuto il 15 febbraio 2020
Si chiude con una condanna al massimo della pena il processo di primo grado a carico di Francesco Douglas Fadda, il 45enne di Sassari accusato dell'assassinio della sua compagna 41enne di origine ceca, Zdenka Krejcikova, morta in seguito a una coltellata ricevuta in un bar di Sorso il 15 febbraio 2020.
La Corte d'assise della città sarda ha pronunciato la sentenza di ergastolo accogliendo le richieste del sostituto procuratore Paolo Piras e degli avvocati di parte civile, Teresa Pes per la madre della vittima e Pietro Diaz per le sue figlie. Fadda è stato condannato anche al pagamento di una provvisionale di 200mila euro a testa per le parti civili e all'isolamento diurno per un anno.
Omicidio volontario aggravato da premeditazione
Questa mattina, dopo le repliche del pm, dell'avvocata Pes e del legale della difesa, Lorenzo Galisai, la Corte si è ritirata in camera di consiglio e dopo quattro ore ha emesso il verdetto di condanna al carcere a vita contro l'imputato. Fadda è stato ritenuto responsabile di omicidio volontario aggravato da premeditazione, commesso con crudeltà nei confronti di una persona alla quale l'autore era legato da una relazione, nonché di resistenza, tortura, porto abusivo di coltello e sequestro di persona.
L'avvocato Galisai, che ha sempre sostenuto con forza l'innocenza del proprio assistito, ha preannunciato il ricorso in appello non appena verranno depositate le motivazioni. Nel rilasciare dichiarazioni spontanee davanti alla Corte, nelle precedenti udienze, l'imputato - oggi presente in aula solo alle prime battute, assente quindi al momento della lettura della sentenza - aveva detto che la sua compagna era entrata nel bar di Sorso col coltello in mano e, scivolando, si era ferita da sola. "Sono in carcere da innocente", aveva aggiunto.
La ricostruzione dei fatti
I fatti ricostruiti in aula dicono che sabato 15 febbraio 2020 Zdenka Krejcikova, dopo un litigio col compagno, era scappata dalla casa di via Tiziano per rifugiarsi nel bar sotto casa, dove l'uomo l'aveva raggiunta e ferita con un coltello da cucina per poi caricarla in auto assieme alle figlie e scappare fino a Ossi, abbandonandola agonizzante in un appartamento di via Spinoza, vicino alla guardia medica. La vittima era stata soccorsa su un'ambulanza, ma i tentativi di salvarle la vita erano stati vani. Fadda era stato arrestato la mattina successiva nel parcheggio di un centro commerciale di Sassari, dopo una serrata caccia all'uomo. Le due bambine gemelle della donna, oggi 13enni, erano con lui nell'auto usata per la fuga, spaesate e spaventate, ma salve.