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Covid, Fontana a Sky TG24: "È molto probabile che la Lombardia passi in zona gialla"

Cronaca

Il governatore della Lombardia, ospite a e-Venti su Sky TG24, ha analizzato l'andamento della pandemia nella regione, che ha superato i 28mila casi giornalieri: "Aumento contagi spinto da Omicron, come in tutta Italia. Ma gli ospedali non sono sotto pressione". Sulla quarantena solo per i contatti di positivi non vaccinati: "Giusto, altrimenti rischiamo lockdown di fatto ma senza ristori. Il virus sta mutando e devono mutare anche le regole"

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Dei 78mila nuovi positivi al coronavirus registrati in Italia oggi, 28 dicembre, oltre 28mila sono cittadini della Lombardia (IL BOLLETTINO). Una settimana fa, nella stessa regione, i casi erano 8.292. Il tasso di positività è passato dal 4% al 12,8%. La colpa è della variante Omicron, dice il governatore della Regione Attilio Fontana, ospite a e-Venti su Sky TG24, che sottolinea però come la situazione non sia paragonabile a quella dello scorso anno, quando la Lombardia diventava l’epicentro della pandemia in Italia. “I numeri dei ricoveri in ospedale, sia nelle aree mediche che in rianimazione, non indicano una situazione sotto pressione”, assicura.  La Regione rischia però di passare dalla zona bianca alla zona gialla, già dalla prossima settimana. “È una situazione che accomuna tutto il Paese – dice Fontana – ci sono territori che dal giallo rischiano di passare in arancione. La possibilità che la Lombardia entri in zona gialla è concreta. Se non ci sarà un miglioramento in questi giorni, è molto probabile che si entri in zona gialla” (L'INTERVISTA INTEGRALEGLI AGGIORNAMENTI SUL CORONAVIRUS LIVE).

"Togliere o ridurre quarantena per i vaccinati"

Mercoledì 29 dicembre il governo, sulla base delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico, valuterà se eliminare la quarantena obbligatoria per i vaccinati che hanno avuto un contatto con una persona risultata positiva. La linea è condivisa da Fontana, secondo cui è necessario “togliere o quantomeno ridurre la quarantena, perché con un contagio così intenso si rischia di portare una serie incredibile di persone a essere sottoposte a quarantena. Noi oggi abbiamo avuto circa 28mila casi. Se ciascuno ha avuto una media di quattro contatti – e probabilmente sono molti di più – vorrebbe dire mettere in quarantena 120-130mila persone, 1 milione in una settimana”. Il pericolo, dice Fontana, è quello che di fatto si entri in un lockdown “senza che però ci siano le garanzie che il lockdown comporta. Rischiamo di dover chiudere delle attività senza poter sperare nei ristori. È chiaro che si tratta di una situazione nuova. Il virus continua a cambiare, in questo momento dobbiamo cambiare le regole per un virus che si approcciava in modo diverso”. A spingere verso l’eliminazione della quarantena per i vaccinati, secondo Fontana, sono anche i rischi minori a cui i soggetti vaccinati vanno incontro rispetto ai non immunizzati: “Credo che sia giusto privilegiare chi si è sottoposto a vaccinazione e ha rispettato gli inviti che arrivavano dal governo e dalle Regioni”, ha detto. 

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"Tracciamento non è saltato, ma priorità ai vaccini"

Negli ultimi giorni le farmacie della Lombardia sono state prese d'assalto da cittadini che volevano sottoporsi a un tampone prima delle festività. Questo ha portato a delle critiche sul sistema di tracciamento del contagio, che - assicura Fontana - "non è saltato". Tuttavia, riconosce il governatore, "non è molto semplice tracciare 28mila persone e tutti i loro contatti. Il capitale umano di cui dispone la Regione è limitato, dobbiamo fare delle scelte. Vogliamo vaccinare? Vogliamo che gli ospedali continuino la loro attività ordinaria? Vogliamo fare tamponi? Si devono fare scelte”. Per il governatore lombardo, “la priorità nella lotta al Covid credo ora sia soprattutto la vaccinazione, che sta dimostrando, soprattutto con la terza dose, la riduzione dei numeri delle malattie gravi e delle ospedalizzazioni. Credo si debba trovare un equilibrio tra tutte le esigenze, partendo dal presupposto che i nostri addetti alla sanità stanno facendo miracoli da ormai quasi due anni e più di miracoli non possiamo chiedere”.

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"Bilanciare economia e salute"

Commentando la scelta degli Stati Uniti di ridurre da dieci a cinque giorni il periodo di quarantena a cui si devono sottoporre i soggetti positivi, Fontana dice che anche in Italia quest'ipotesi "si può valutare". Per il presidente della Regione Lombardia le decisioni che verranno prese dovranno essere determinate "bilanciando esigenze di tipo sanitario con quelle della vita di tutti i giorni, anche economiche".

 

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