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Vaccino Covid, Magrini (Aifa): “Potrebbe servire il richiamo ogni sei mesi”

Cronaca
©Ansa

Il direttore generale dell' Agenzia italiana del farmaco in un’intervista a La Stampa: bisogna “incrementare i livelli di copertura vaccinale, non solo nel nostro Paese e in Europa, ma anche nel Sud del mondo. Se nel 2022 non riusciamo a vaccinare almeno il 60% della popolazione mondiale, sarà difficile superare la crisi". E appoggia l'ipotesi di ridurre da 9 a 6 mesi la validità del Green Pass, "per evitare discrepanze con i tempi previsti per la terza dose"

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Bisogna fare subito la terza dose di vaccino anti Covid, perché protegge dalla variante Omicron, ma sapendo già che "ne servirà un'altra nel 2022, magari tra sei mesi”. A dirlo è Nicola Magrini, direttore generale dell'Aifa, che intervistato da La Stampa sottolinea che sarebbe razionale l'ipotesi di ridurre da 9 a 6 mesi la validità del Green Pass, "per evitare discrepanze con i tempi previsti per la terza dose" (COVID: AGGIORNAMENTI - SPECIALE).

L’aggiornamento dei vaccini per le nuove varianti

"Ora abbiamo quantitativi e capacità di somministrazione per garantire a tutti le dosi necessarie", dice Magrini, secondo cui non è detto sia necessario l'aggiornamento dei vaccini contro le nuove varianti, annunciato da Pfizer e Moderna: "Comunque dovrà superare tutti i passaggi per arrivare all'autorizzazione".

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“Nel 2022 vaccinare almeno il 60% della popolazione mondiale”

La “strategia chiave per uscire dall'emergenza pandemica”, sottolinea Magrini, è “incrementare i livelli di copertura vaccinale, non solo nel nostro Paese e in Europa, ma anche nel Sud del mondo". Rispetto all'iniquità vaccinale, dice il direttore generale dell’Aifa, "bisogna dare seguito alle buone intenzioni proclamate durante i vertici: non è solo una questione di soldi da stanziare, ma di infrastrutture da potenziare, dall'Oms all'Unicef. Anche sul programma Covax serve maggior coordinamento, fare in modo che le dosi di vaccino promesse arrivino nei tempi previsti ai Paesi. Se nel 2022 non riusciamo a vaccinare almeno il 60% della popolazione mondiale, sarà difficile superare la crisi".

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