
Covid, report Iss: in lieve aumento l'incidenza. Preoccupano i contagi tra i sanitari
Rimane sotto controllo la pandemia da coronavirus in Italia. Leggera crescita dei nuovi casi ogni 100mila abitanti in 17 regioni, con il Friuli-Venezia Giulia che entra tra le regioni a rischio moderato. Diminuisce l’occupazione dei posti letto in ospedale: ecco la situazione

La pandemia da coronavirus rimane sotto controllo in Italia, nonostante nell’ultima settimana siano in salita sia l’indice Rt che l’incidenza dei casi ogni 100mila abitanti. È il quadro che emerge dal monitoraggio settimanale sulla pandemia elaborato dall’Iss- Istituto Superiore di Sanità. Il Friuli-Venezia Giulia entra tra le regioni a rischio moderato, aumentano i nuovi contagi tra gli operatori sanitari, ma diminuisce l’occupazione dei posti letto in ospedale: ecco la situazione
GUARDA IL VIDEO: Covid, Fda: vaccino Pfizer sicuro anche sui bambiniINCIDENZA NUOVI CASI– Passa da 29 a 34 nuovi casi ogni 100mila abitanti l’incidenza settimanale dei nuovi casi di Covid-19 registrati a livello nazionale. Le regioni con l’incidenza più alta sono la provincia autonoma di Bolzano (85,6), il Friuli-Venezia Giulia (51,7) e il Veneto (48,3). La soglia sopra la quale il tracciamento del contagio diventa critica, secondo l’Iss, è fissata a 50 casi ogni 100mila abitanti
Tutti gli aggiornamenti sul coronavirusINDICE RT – In lieve aumento anche l’indice Rt, che misura la trasmissibilità del numero medio di infezioni da parte di un soggetto infetto. Questa settimana è salito da 0,85 a 0,86
Green pass, Cgia: un milione di lavoratori non ce l'ha, pochi controlliOSPEDALI – Diminuisce ancora, invece, il tasso di occupazione dei posti letto negli ospedali. Le terapie intensive sono in discesa al 3,9%, rispetto al 4,1% della scorsa settimana, con una diminuzione di persone ricoverate, che passano da 370 a 355
Covid, la pandemia un anno dopo: calano casi, ricoveri e decessi. I GRAFICIL’occupazione nei reparti ordinari passa dal 4,6% al 4,2%: 2.423 ricoverati contro i 2.665 della settimana precedente
Covid, vendevano farmaci online: oscurati 42 sitiREGIONI– Passano a quattro le regioni classificate a rischio moderato Covid, rispetto alle tre della scorsa settimana, con il Friuli-Venezia Giulia che raggiunge Piemonte, Abruzzo e Campania
I restanti territori restano classificati a rischio basso, nonostante si registri un aumento dell’incidenza in 17 zone, tra regioni e province autonome. Controcorrente la situazione in Basilicata, Sardegna, Calabria e Sicilia, dove i parametri sono in discesa
Questa l'incidenza dei casi di Covid-19 nelle Regioni, nella settimana dal 15 al 21 ottobre: Abruzzo (21,8); Basilicata (18,4); Calabria (36,7); Campania (36,2); Emilia Romagna (35,7); Friuli Venezia Giulia (51,7); Lazio (38,4); Liguria (29,2); Lombardia (23,9); Marche (32,9); Molise (11,5); PA Bolzano (85,6); PA Trento (38,0); Piemonte (33,1); Puglia (20,0); Sardegna (7,9); Sicilia (38,3); Toscana (40,1); Umbria (39,2); Valle d'Aosta (33,9); Veneto(48,3)
VARIANTE DELTA – Continua a essere la variante Delta il ceppo di coronavirus dominante in Italia, riscontrata in quasi la totalità dei casi sequenziati
Nel report dell’Iss, si legge che “a inizio luglio si rileva un lieve aumento in corrispondenza dell'aumento del numero dei casi nella restante popolazione. A partire dalla seconda metà di agosto, il numero di casi diagnosticati nella popolazione è in forte diminuzione, mentre è in aumento il numero di casi settimanali notificati fra gli operatori sanitari”
EFFICACIA DEI VACCINI – Rimane “alta” l’efficacia dei vaccini anti-Covid, sia rispetto alla variante Alfa che a quella Delta, nonostante si rilevi un leggero calo nella sua capacità di neutralizzare il virus con la Delta
In generale, sebbene si osservi una diminuzione dell'efficacia contro la variante Delta – riporta il monitoraggio - "l'efficacia preventiva nei confronti di ricoveri (92% nella fase Delta contro 95% nella fase Alfa), terapie intensive (95% fase Delta vs 97% fase Alfa) e decessi (91% fase Delta vs 97% fase Alfa) rimane alta"
“SIAMO ANCORA IN PANDEMIA” - "Siamo ancora in pandemia, anche se fortunatamente la circolazione del virus è più limitata che in altri Paesi e in Italia siamo in una fase molto positiva. Ma questo è stato possibile perché abbiamo adottato comportamenti di prudenza. L'obiettivo è tornare alla piena socialità ma in questo momento la cosa migliore è sforzarsi di mantenere la curva più bassa possibile, aumentare le vaccinazioni e mantenere le attività aperte come la scuola”, sottolinea Brusaferro