La protesta è stata proclamata unitariamente dai sindacati di categoria per manifestare “opposizione netta ai licenziamenti nel settore” e per ottenere una “sede di confronto interministeriale permanente”. Già lo scorso 18 giugno, per gli stessi motivi, il traffico aereo si era fermato per 4 ore
Martedì 6 luglio il trasporto aereo si fermerà per 24 ore. A proclamare la protesta i sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, “a difesa dei lavoratori di Alitalia, Air Italy, Ernest, Blue Panorama, Air Dolomiti, Norwegian” -aziende aeree in forte crisi- “e di tutte le compagnie aeree straniere con base e addetti in Italia, come ad esempio Emirates, delle società di gestioni aeroportuali, di handling e catering e di tutti gli stagionali e precari del settore”.
I motivi dello sciopero
Alla base dello sciopero, fanno sapere le organizzazioni sindacali, “l'opposizione netta ai licenziamenti nel settore, uno dei più colpiti dalla pandemia, la richiesta di una sede di confronto interministeriale permanente e l'istituzione di una cabina di regia per garantire la tenuta sociale” del comparto aereo. Le sigle sindacali chiedono inoltre l’assicurazione di adeguati ammortizzatori sociali, l’avvio di una riforma per garantire il riordino del sistema aeroportuale e il rifinanziamento del Fondo Straordinario del Trasporto Aereo.
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Lo sciopero del 18 giugno
Già lo scorso 18 giugno era stato organizzato uno sciopero di 4 ore per gli stessi motivi, ma - hanno detto i sindacati - non è seguita “alcuna risposta dal governo”. In occasione dell’ultima protesta, i sindacati avevano scritto in una nota che “la maggior parte delle attività, in questo momento, sono ferme o operano con volumi ridotti dell'85/90% rispetto al periodo pre-Covid", chiedendo di essere ascoltate per discutere sugli stessi temi che vengono adesso riproposti all’attenzione dell’esecutivo.