Omicidio Desirée Mariottini, resta in carcere imputato condannato

Cronaca
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Dopo la condanna a 24 anni e sei mesi di reclusione, per Brian Minthe era stata disposta la scarcerazione per scadenza dei termini di custodia cautelare relativi allo spaccio di droga. Nelle scorse ore all’imputato è stata notificata una nuova ordinanza per l’accusa di omicidio

Resta in carcere anche Brian Minthe, 46 anni, uno dei quattro condannati ieri dalla III Corte d’Assise di Roma per l’omicidio di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina ritrovata morta in uno stabile abbandonato nel quartiere di San Lorenzo, Roma, il 19 ottobre 2018 (LE TAPPE DELLA VICENDA). Nonostante la condanna, era stata disposta la sua scarcerazione per scadenza dei termini di custodia cautelare relativi all’accusa per spaccio di droga.

Le accuse a Minthe

Minthe è stato condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione con le accuse di omicidio volontario, violenza sessuale aggravata, cessione di stupefacenti e induzione alla prostituzione. Tutti i reati sono aggravati dalla giovane età della vittima e dalla sua impossibilità a difendersi per lo stato in cui il mix di droghe l’avevano ridotta. Era stata disposta la sua scarcerazione, ma nelle scorse ore a Minthe è stata notificata una nuova ordinanza cautelare per l’accusa di omicidio. Come gli altri tre imputati, Mamadou Gara, Yussef Salia e Alinno Chinna, anche Minthe dunque resta in carcere. Gara, 29 anni, e Salia, 35, sono stati condannati all’ergastolo, mentre la pena disposta per Chinna sono 27 anni di reclusione.

Uno striscione all'esterno dell'aula bunker di Rebibbia in attesa della sentenza per l'omicidio di Desiree Mariottini, Roma, 19 giugno 2021. ANSA/CLAUDIO PERI

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