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Genova, sciopero dei lavoratori di Leonardo: corteo in centro

Cronaca

In piazza anche i dipendenti delle ditte che in appalto gestiscono le mense e i servizi di pulizia. Il settore nel capoluogo ligure impiega circa 400 persone, che si occupano di sistemi di logistica per aeroporti e corrieri. Confermato anche l'incontro di venerdì prossimo con il governatore della Liguria, Giovanni Toti

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Nuova giornata di sciopero a Genova per i lavoratori di Leonardo contro l'annunciata esternalizzazione delle attività di automazione. Un presidio scattato alle 9 in largo Pertini si è trasformato in corteo verso la prefettura con l'obiettivo di far arrivare a Roma la richiesta di un incontro al ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Il settore nel capoluogo ligure impiega circa 400 persone tra ingegneri e tecnici altamente professionalizzati che si occupano di sistemi di logistica per aeroporti e corrieri: "L'automazione resti in Leonardo", è scritto sullo striscione che ha aperto il corteo. In piazza non solo gli addetti del settore, ma anche lavoratori della mensa, delle pulizie e del guardianaggio, oltre  a delegazioni dei principali stabilimenti metalmeccanici genovesi, insieme per sostenere la vertenza. Nel mirino dei lavoratori c'è soprattutto l'amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, accusato di essersi rimangiato le parole sulla centralità della cosiddetta "business unit automation".

L’incontro con il prefetto

Una delegazione dei partecipanti alla manifestazione è stata ricevuta dal prefetto Carmen Perrotta: “Abbiamo spiegato la nostra situazione e il fatto che è inaccettabile che si perdano 400 posti di lavoro - ha spiegato Stefano Bonazzi di Fiom Cgil al Secolo XIX- Il prefetto si è fatto carico della questione. Venerdì avremo l’incontro con il governatore Toti così anche la Regione si farà carico del mantenimento dell’Automazione all’interno del perimetro dell’azienda. Non ci resta che aspettare l’incontro col governo: se non arriverà dovremmo di nuovo battere i pugni sul tavolo. Non finisce qui” ha detto Bonazzi. "Noi chiediamo la permanenza della divisione automazione all'interno del perimetro di Leonardo - ha concluso l'esponente di Fiom Cgil - si tratta di 400 lavoratori che rischiano di uscire dal più grande gruppo industriale italiano. L'azienda parla della necessità di trovare partner per valorizzare una divisione che è fuori dal core business, ma noi contestiamo questa scelta perché si tratta di un comparto che può essere strategico e che ha di fronte prospettive industriali importanti"

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