Il Presidente dell'associazione nazionale presidi spiega: "Se le esigenze cambiano, devono cambiare anche i trasporti". E sottolinea: "Il mondo della scuola può adottare forme di scaglionamento", ma occorre trovare una sede "dove discutere dei problemi". Una data per il rientro in presenza? "La più probabile è quella del 7 gennaio"
"Il problema dei trasporti è da risolvere il prima possibile", perché "se le esigenze cambiano devono cambiare anche i trasporti". Lo dice, ai microfoni di Sky TG24, Antonello Giannelli, Presidente dell'associazione nazionale dei presidi, commentando le problematiche legate al ritorno degli studenti tra i banchi durante la seconda ondata della pandemia di Coronavirus in Italia (COVID: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA). "Il mondo della scuola può adottare forme di scaglionamento", ma occorre "trovare una sede dove discutere questi problemi", aggiunge. Mentre sul rientro in presenza, spiega: "La data non è conosciuta. La più probabile è quella del 7 gennaio".
I rischi sul rientro in presenza
Sull’ipotesi di un rientro prima delle vacanze di Natale, Giannelli ha detto di non essere contrario a un ritorno in presenza, ma “il punto è che la scuola in presenza deve essere accompagnata da alcune condizioni al contorno che la riempiano di significato. Altrimenti rischiamo di trovarci come è successo poche settimane fa, con una scuola in difficoltà”. Il tema della scuola è poi legato anche a quello - oltre che dei trasporti - "del potenziamento delle Asl" e "della reperibilità dei supplenti", ha ricordato Giannelli.
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Il problema del precariato
Quindi un passaggio anche sul precariato: la soluzione potrebbe essere quella di adottare un' "assunzione effettuata dalle scuole" che garantirebbe, per Giannelli, una "maggior continuità didattica". “I supplenti cambiano in continuazione”, ha avvertito.