Storia della statua di Montanelli: l'inaugurazione, le polemiche, gli imbrattamenti. FOTO
La scultura in bronzo realizzata dallo scultore Vito Tongiani viene scoperta nel 2006, alla presenza dell’allora sindaco Gabriele Albertini. Criticata all'inizio da chi ricordava l’avversione del giornalista toscano ai monumenti alla memoria, è stata poi presa di mira da coloro ancora oggi contestano il passato in Abissinia del fondatore del “Giornale"
Dall’inaugurazione nel 2006 agli imbrattamenti di giugno 2020. La storia della statua di Indro Montanelli, installata nei Giardini pubblici di via Palestro, a Milano, è sempre stata al centro delle polemiche
Milano, la statua di Indro Montanelli imbrattata con vernice rossa e insulti. FOTOIl luogo della sua collocazione richiama un fatto cruento: l’opera dello scultore Vito Tongiani è sistemata proprio dove il fondatore del “Giornale” amava passeggiare e dove fu gambizzato, nel giugno del 1977 dalle Brigate Rosse
Milano, imbrattata la statua dedicata a Indro MontanelliIl 22 maggio 2006, a quasi 5 anni dalla morte del giornalista toscano, la scultura in bronzo viene scoperta, alla presenza del sindaco di Milano dell’epoca, Gabriele Albertini (nella foto con lo scultore Tongiani)
Milano, i sentinelli chiedono di rimuovere statua di Indro MontanelliSin dal primo giorno l’opera non mette d’accordo tutti. Chi conosceva e stimava Montanelli, proprio a ridosso dell’inaugurazione, ne ricorda l'avversione per i monumenti alla memoria
Statua Montanelli, Giuseppe Sala: "Penso che debba rimanere lì"“È come se l'avessero gambizzato una seconda volta", dice il fotografo Oliviero Toscani, mentre secondo lo stilista Elio Fiorucci "sono riusciti a fargli da morto quel che da vivo non era riuscito a fare nessuno, cioè a metterlo in gabbia”
Il sindaco di centrodestra Gabriele Albertini difende così la statua: "Mi è piaciuta ancora di più quando l'ho vista qualche giorno dopo. Aveva assunto un colore meno dorato, luccicante e con il tempo sarà ancora più vicina a quella che era la personalità di Montanelli: molta profondità interiore e poca apparenza”
Della statua di Montanelli si torna a parlare nel febbraio 2012, quando un finto ordigno composto da due pile e un finto candelotto composto da pezzi di legno tenuti insieme da una striscia di carta contenuti in una scatola viene trovato dalla polizia sotto il cappello in bronzo. La scultura inoltre viene “rigata” con della vernice rossa
Nel giugno 2020, nei giorni in cui negli Usa e in diversi Paesi del mondo, si protesta per la morte dell’afroamericano George Floyd, ucciso da un poliziotto a Minneapolis, sono “I sentinelli di Milano” a tornare alla carica contro il bronzo che raffigura Montanelli, chiedendone la rimozione al sindaco Beppe Sala
Nella serata di sabato 13 giugno, la statua di Montanelli viene nuovamente imbrattata da collettivi studenteschi milanesi. La sagoma viene ricoperta di vernice rossa. Sulla base ignoti scrivono “razzista, stupratore”. Tra le prime reazioni, c’è quella del governatore della Lombardia Attilio Fontana: “L'odio, la cattiveria e l'astio sono sempre più dominanti sul confronto civile e democratico"
L’indomani mattina, domenica 14 giugno, operai comunali provano a dare una ripulita alla statua: la vernice sbiadisce ma non viene completamente rimossa. Sul posto arrivano successivamente anche alcuni volontari
I sentinelli di Milano, dopo l’imbrattamento, spiegano che "la lettera mandata a sindaco e consiglio comunale la rifaremmo anche ora". Il sindaco Sala ribadisce: "Io penso che la statua di Montanelli debba rimanere lì, ciò nondimeno sono disponibile a qualunque confronto sul tema del razzismo e sul tema Montanelli"