Rischio burnout, anche le suore soffrono lo stress da lavoro

Cronaca

Il mensile "Donne Chiesa Mondo" lancia l'allarme: gli abusi, il contatto con situazioni traumatiche e la disparità di genere tra le cause principali

Anche le suore soffrono lo stress, e in questo il “gender gap” ha il suo peso. Il campanello d’allarme arriva dall'Uisg, l'Unione internazionale delle Superiori generali, come riporta il mensile femminile dell'Osservatore Romano “Donne Chiesa Mondo” citando i risultati di un workshop tenuto a Roma. Nell’elencare i problemi della vita religiosa femminile, dagli abusi sessuali a quelli di potere, dalla gestione dei beni alla pesantezza di strutture antiche di secoli, la direttrice del laboratorio suor Maryanne Lounghry aggiunge un ulteriore elemento di difficoltà per le consacrate: “La disparità di genere è uno dei nodi, non dobbiamo limitarci a intervenire sul singolo caso ma considerarci all'interno di un ecosistema”.

Risposte spirituali e cure psicologiche

E sempre più spesso, denuncia il workshop, queste pressioni si traducono in burnout, ovvero in sindrome da stress da lavoro, tanto che l’Uisg ha deciso di creare una commissione triennale per la cura della persona. Come gestire questi casi? "Dobbiamo mettere nel bilancio le risorse per affrontare le emergenze, per terapie, anni sabbatici, ritiri: c'è una risposta spirituale e una risposta psicologica, che va data da un professionista”, avverte suor Maryanne, che è anche specializzata in psicologia.

Il peso degli abusi

Tra le persone più a rischio ci sono quelle alle prese con traumi personali da affrontare, primo tra tutti l’esperienza di abusi. “È difficile comprendere quando una sorella è stata abusata sessualmente: è una realtà quotidiana, ma non ne parliamo per vergogna. Una suora dev'essere sicura che la congregazione potrà aiutarla con comprensione e condivisione: il benessere mentale si basa sulla fiducia".

I traumi di chi assiste gli ultimi

Molto esposte al disturbo post traumatico sono poi le religiose in prima linea nel campo dell'assistenza. "La cura dei poveri e delle persone fragili ci porta a essere vicini a situazioni anche estreme, traumatizzanti: penso ad esempio alle sorelle che in Ruanda hanno visto quantità di cadaveri”, racconta suor Maryanne. Senza contare l’esposizione al trauma secondario: "Una suora che si occupa di persone che hanno subito traumi, può finire col soffrire anche lei di disturbo da stress post traumatico: se lavori anni in centri per rifugiati e vittime di tratta, ti rimane dentro, scava come una goccia d'acqua", dice la religiosa.

Abusi di potere e stress da comando

Lo stress non risparmia neanche i vertici delle gerarchie: "Esiste il burnout da lunga leadership, ma abbiamo avuto anche casi di madri superiore che una volta elette non hanno più ceduto il loro posto", racconta il cardinale Joao Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di Vita apostolica. Che conclude: “L'Europa attraversa un momento molto difficile: la vita consacrata ha radici forti ma non ci si è accorti che alcune cose vanno cambiate, perché sono invecchiate”.

 

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