Dopo una denuncia, le indagini hanno condotto alla Cava Giglio che è diventata un vero e proprio sversatoio abusivo
Analisi dei liquami tossici
La cava di 5mila metri quadrati e l'invaso grande più del doppio, erano già stati sequestrati un mese fa dalla polizia Metropolitana di Napoli: i sigilli erano stati apposti anche a numerosi mezzi adibiti probabilmente al trasporto di rifiuti. La Procura ha così voluto inviare sul posto i vigili del fuoco per verificare la natura dei rifiuti e capire se oltre a quelli galleggianti, ve ne fossero altri, magari pericolosi e tossici, depositati sul fondale. Al sopralluogo hanno partecipato anche i tecnici dell'Arpac, che analizzeranno i campioni d'acqua prelevati al fine di accertare la presenza di sostanze tossiche. In attesa dell'esito delle analisi, resta la fotografia di un lago di rifiuti, con decine di sacchetti, tantissima plastica, elettrodomestici, carcasse d'auto, materiale di risulta e amianto, che galleggiano a pelo d'acqua, segno della mai cessata attività di sversamento abusivo. "Si tratta dell'ennesima operazione della polizia metropolitana nella Terra dei Fuochi - ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris - Continueremo a lavorare senza sosta per il ripristino di condizioni di salubrità dell'ambiente che ci circonda e per la salvaguardia della salute dei cittadini".