Il Viminale comunica l’assegnazione del porto e fa sapere che la Commissione europea ha già attivato la procedura per la redistribuzione. Disponibilità da Francia, Germania, Portogallo. Sbarcati per motivi sanitari una donna, suo figlio di un anno e mezzo e sua sorella
Le 159 persone ancora a bordo della Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee e Msf, sbarcheranno a Taranto. Lo ha deciso il Viminale, che ha comunicato l’assegnazione del porto italiano. Il ministero ha fatto sapere che la Commissione europea ha già attivato la procedura per la redistribuzione dei migranti e che Francia, Germania e Portogallo hanno già dato le prime disponibilità ad accogliere quote di richiedenti asilo.
Evacuate tre persone per motivi sanitari
Intanto, dalla Ocean Viking sono già stati evacuati per motivi sanitari una donna, suo figlio di un anno e mezzo e sua sorella. L’ha fatto sapere, attraverso un tweet, Medici Senza frontiere. La donna, si legge, “è rimasta sotto stretta osservazione medica per 48 ore nella clinica della Ocean Viking" e "ora è stata evacuata con il suo bambino piccolo”. “Il suo posto è in ospedale, non in mare durante una tempesta", ha aggiunto la Ong. Poco prima che il Viminale comunicasse il porto sicuro, Msf aveva lanciato un appello. I migranti della Ocean Viking "sono molto resistenti, ma devono sbarcare immediatamente", aveva detto mentre la nave si avvicinava alle coste italiane per trovare un riparo a causa del maltempo.
A bordo persone salvate nei giorni scorsi al largo della Libia
I migranti a bordo della Ocean Viking sono stati salvati nei giorni scorsi al largo della Libia. Il 20 dicembre erano state soccorse 112 persone che si trovavano su un gommone in difficoltà a 34 miglia dalle coste. “Tra loro ci sono 24 donne (3 incinte) e 38 bambini, il più piccolo ha 3 mesi”, aveva scritto Msf su Twitter. Il giorno dopo, erano state salvate altre 50 persone, “tra cui 10 bambini e un neonato”, che “erano su una barca di legno sovraffollata”. In totale, quindi, a bordo della nave c’erano 162 persone prima che una donna, suo figlio e sua sorella venissero evacuati. Alcuni dei migranti, hanno spiegato da Msf, sono sopravvissuti all'attacco aereo al centro di detenzione libico di Tajoura.