Chiara Ferragni, botta e risposta con il Codacons su sua possibile presenza a Sanremo 2020

Cronaca

Dopo le indiscrezioni sulla partecipazione dell'imprenditrice digitale al Festival, l’associazione dei consumatori ha parlato di “scelta sbagliata”. “Illazioni e accuse infondate”, replica la fashion blogger. La controreplica: “Cancelli da Instagram le foto del figlio”

È polemica tra Chiara Ferragni (FOTOSTORIA)e il Codacons. Dopo che da giorni si rincorrono indiscrezioni sulla possibile partecipazione della influencer al Festival di Sanremo a fianco di Amadeus, l’associazione dei consumatori ha divulgato l’1 dicembre un comunicato definendo la sua presenza sul palco dell’Ariston una "scelta sbagliata” e dicendosi "pronti ad impugnare il contratto se Rai la ingaggerà come valletta (a Sanremo)". "Sono molto colpita dal tempo e dall'aggressività che nelle ultime settimane il Codacons ha destinato alla mia persona e ai progetti che mi riguardano, con dichiarazioni infondate e dal contenuto diffamatorio, che screditano me e comunicano ai consumatori informazioni errate", replica oggi Ferragni.

La nota di Chiara Ferragni: "Illazioni e accuse infondate"

"È stato consigliato alla Rai d'individuare modelli più adatti all'interno di programmi diretti ad un vasto pubblico' (cit.) insinuando in maniera arbitraria che io sia un modello sbagliato - scrive la ceo di Tbs Crew srl. e della linea Chiara Ferragni Collection -. Allo stesso tempo il Codacons ha fatto diverse affermazioni errate e senza fondamento del tipo 'Chiara Ferragni è stata infatti oggetto di numerose denunce alle autorità competenti per l'uso totalmente errato dei social network', per le quali invito il Codacons a smentirmi con prove reali e non con illazioni". "Ulteriore diffamazione è stata rivolta a Chiara Ferragni Unposted, film sulla mia vita, che viene definito in maniera totalmente denigratoria 'pseudo-documentario'", continua la fashion blogger. "Altra accusa infondata riguarda - prosegue Ferragni - le 'bacchettate che le ha rivolto l'Antitrust' circa fantomatiche denunce per pubblicità occulta".

"Lavorino per la tutela dei consumatori"

"Aggiungo che per ora, per quanto mi è noto - scrive l'influencer - non è stato mai preso da parte dell'Antitrust alcun provvedimento nei miei confronti. Questa ennesima affermazione è stata manipolata per danneggiare la mia persona". E aggiunge: "Ricordo al Codacons che nel 2018 attraverso TBS Crew S.r.l. (di cui sono socia fondatrice ed amministratrice delegata) sono stata la prima personalità del mondo social ad associarmi allo IAP-Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, proprio per contribuire alla regolamentazione della pubblicità sui social". "Sono rammaricata di come una associazione che tanto ha fatto e tanto fa ogni giorno per noi consumatori non abbia mai cercato un confronto con me e le mie società per delineare nuove regole a tutela del consumo, ma abbia invece scelto la via dei comunicati ostili e infruttuosi. Spero che il Codacons continui a lavorare per tutelare i consumatori. Io sono pronta a dare la mia disponibilità”, conclude Ferragni.

Il Codacons replica: "Cancelli da Instagram le foto del figlio"

A stretto giro arriva la risposta del Codacons: ”Siamo pronti ad un sereno confronto con Chiara Ferragni, e a collaborare per migliorare il mondo dei social network, ma prima la nota infuencer deve rimuovere dal proprio profilo Instagram tutte le foto del figlio, dimostrando di voler rispettare le leggi vigenti e la volontà di diventare un modello virtuoso per i giovani". "Non abbiamo niente di personale contro la Ferragni e le nostre critiche non sono dirette alla persona quanto ai suoi comportamenti, che riteniamo diseducativi proprio perché la nota influencer rappresenta un esempio per tantissimi giovani che la seguono e la eleggono a modello da imitare e a cui ispirarsi". "Ed è stato proprio il Codacons - prosegue la nota - a sollevare per la prima volta in Italia il problema della pubblicità sui social network che ha portato nel luglio 2017 l'Antitrust ad intervenire ‘bacchettand’ vip ed influencer vari, Ferragni compresa". "Diffondere sul web le foto del figlio Leone che indossa abiti griffati, per pubblicizzare questa o quella marca, rende a nostro avviso la Ferragni un modello diseducativo per i giovani - concludono -. Così come l'influencer si rende diseducativa quando associa il proprio nome ad un'acqua minerale venduta a 8 euro la bottiglia, o quando organizza una festa al supermercato dove viene sprecato inutilmente del cibo".

L'Unione nazionale consumatori difende la Ferragni

A difesa della nota imprenditrice digitale si schiera l'Unione nazionale consumatori. "Ci siamo confrontati con la Ferragni e la sua società per la regolamentazione della pubblicità sui social e, in effetti, riconosciamo che è stata la prima personalità del mondo social a voler dialogare su questa questione e ad accettare le linee guida fissate dallo Iap" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.
"Del resto siamo stati la prima associazione in Italia ad intervenire sulla pubblicità occulta sui social, con un comunicato del 27/4/2017 in cui annunciavamo il primo esposto all'Antitrust in materia, ottenendo nel luglio del 2017 le linee guida varate dall'Authority. E siamo sempre noi i primi ad aver ottenuto il primo provvedimento dell'Antitrust, con accettazione di impegni, nel luglio 2019, contro gli influencer Alessia Marcuzzi, Martina Colombari, Cristina Chiabotto, Elena Santarelli ed altri per le t-shirt firmate Alberta Ferretti con il logo di Alitalia" prosegue Dona.
"Ovviamente molta strada resta ancora da fare. Il prossimo passo, in un quadro di regole che ora è sempre più chiaro, devono essere le sanzioni per chi viola i principi della trasparenza, unica via per toccare i budget delle aziende inserzioniste” conclude Dona.

 

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