Sabato, in un match di calcio tra Pulcini, la madre di un giocatore della squadra ospite ha apostrofato un avversario con l’epiteto “negro di m….”. “Ha sentito ma ha continuato a giocare”, racconta la madre della vittima. Il sindaco: “Livelli di inciviltà preoccupanti"
“Il nostro bambino ha sentito quell’offesa, ma non ci ha fatto caso più di tanto e ha continuato a giocare. Poi ne ha parlato coi compagni di squadra e con l’allenatore, che a sua volta ha informato mio marito”. È con queste parole che la madre del ragazzino di 10 anni insultato a Desio durante una partita di calcio ha raccontato al Corriere della Sera quanto accaduto. A offendere il bambino di colore è stata, con l’epiteto “negro di m….”, la madre di un giovane giocatore della squadra ospite. È successo sabato 2 novembre nel comune in provincia di Monza e Brianza. Il bambino, ha spiegato la madre (italiana, sposata da 14 anni con uomo africano, con 4 figli), “ha reagito in maniera positiva. Ha capito di non essere lui quello in torto”. Si sono raggiunti "livelli di inciviltà preoccupanti", ha commentato il sindaco di Desio Roberto Corti.
La vicenda: offesa a un bimbo su un campo di calcio
L’offesa al ragazzino è arrivata in Brianza durante la partita Aurora Desio-Sovicese, categoria Pulcini 2009. Il bambino stava giocando nella squadra di casa quando ha sentito l’insulto razzista provenire dagli spalti. L’episodio è stato denunciato dalla Società Aurora di Desio con un post pubblicato su Facebook dal titolo “Razzismo nei confronti di un bambino di 10 anni in Brianza: noi non ci stiamo!”. Nel messaggio si racconta che “un piccolo giocatore dell'Aurora, di colore, si sente insultare con quella frase choc - ‘negro di m….’ - proveniente dai genitori ospiti. La voce è femminile ed è sentita da altri compagni e da altri adulti”. La Società Aurora di Desio ha anche annunciato che “nel prossimo weekend alcune nostre squadre giocheranno col volto dipinto di nero”. Ha poi invitato la Società Sovicese ad avviare “una indagine interna per individuare chi si è resa autrice di questo gesto vile e indegno” e ha minacciato di non affrontare di nuovo la squadra, “anche a costo di rischiare multe e penalizzazioni”, fino a quando la donna “non sarà individuata e oggetto di Daspo temporaneo dai campi giovanili”.
Il sindaco di Desio: raggiunti “livelli di inciviltà preoccupanti”
Sulla vicenda sono intervenuti in tanti. Si sono raggiunti “livelli di inciviltà preoccupanti”, ha detto il sindaco di Desio Roberto Corti. Poi ha accusato la politica, soprattutto nazionale, di non dare “il buon esempio” e di instillare “in buona parte dell'opinione pubblica chiusura, aggressività, odio”. "Gli anticorpi – ha aggiunto il sindaco – ci sono, come dimostrano i dirigenti dell'Aurora Desio e della Sovicese, che ringrazio per aver subito organizzato una manifestazione simbolica contro il razzismo. Ma vanno coltivati con maggiore forza”. Un commento è arrivato anche da Vincenzo Spadafora, ministro per le Politiche giovanili e lo sport. “Trovo davvero deplorevole quanto accaduto”, ha scritto su Facebook.