La fotografia del mondo dell’Istruzione all’inizio dell’anno scolastico, tra innovazione tecnologica, sicurezza e sostenibilità ambientale
Archiviate le vacanze estive per quasi 8 milioni di studenti è tempo di tornare sui banchi di scuola (mandateci le vostre foto). Una scuola alle prese con problemi vecchi e nuove sfide come nuovo è il ministro dell'istruzione Lorenzo Fioramonti nominato pochi giorni fa.
Come cambieranno scuola e università è ancora presto per dirlo anche se gli obiettivi del ministro sono chiari: dall'eliminazione delle classi troppo affollate alla sostenibilità ambientale che potrebbe diventare materia di studio, dalla scuola multidisciplinare basata su digitale e innovazione tecnologica alla maggiore sicurezza degli edifici. Senza dimenticare la lotta all'abbandono scolastico, altra emergenza del nostro paese con oltre 3 milioni e mezzo di studenti persi negli ultimi 20 anni.
Questa la scuola che verrà ma qual è la fotografia della scuola attuale?
Una scuola dove le aule rispetto al passato - complice anche il calo delle nascite- saranno più vuote. Meno studenti ma più studenti stranieri che continuano a crescere anche se ad un ritmo più lento rispetto al passato.
Una scuola alle prese ancora una volta con la questione sicurezza con migliaia di strutture -denuncia il Codacons- fatiscenti e potenzialmente pericolose. Ma in generale è tutto 'il mondo scuola'- sottolineano gli addetti ai lavori - a non essere valorizzato: dai precari alle prese con concorsi e ricorsi agli insegnanti di ruolo i cui stipendi restano comunque fra i più bassi in Europa. Senza considerare la preparazione dei nostri ragazzi, in alcuni campi, molto poco competitivi rispetto ai coetanei europei. A completare il quadro un dato emblematico: secondo Il rapporto Ocse "Education at a Glance 2019" il nostro paese spende per l'istruzione appena il 3,6% del Pil, ben al di sotto della media degli altri Paesi Ocse che si attesta al 5%.