L'associazione: "Si scontano i pesanti ritardi della ricostruzione". In difficoltà 25 mila aziende agricole e stalle nei 131 Comuni terremotati. Crisi nel settore del latte dove si registra un -20%. Continuano le iniziative di solidarietà
L’economia locale delle zone colpite dal terremoto fatica a riprendersi: a 3 anni dal sisma del centro Italia si registra un crollo del 70% nelle vendite. A fotografare la situazione è la Coldiretti che spiega: "È ancora lontano il ritorno alla normalità, dalle difficoltà abitative delle popolazioni locali ai problemi a far tornare i turisti, mentre si scontano i pesanti ritardi della ricostruzione" (LE FOTO DELLA RICOSTRUZIONE - IL SISMA DEL 2016). Questo si traduce in un crollo delle vendite dei prodotti locali che gli agricoltori, tra mille difficoltà, "sono comunque riusciti a salvare dalla macerie garantendo la continuità produttiva e, con essa, una speranza di ripresa in un territorio a prevalente economia agricola".
In difficoltà 25mila aziende agricole
A essere in difficoltà, secondo le stime, sono 25 mila aziende agricole e stalle censite nei 131 Comuni terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, dove si registra una grande presenza di allevamenti, con oltre 100 mila animali tra mucche, pecore e maiali, e un rilevante indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo.
La crisi del settore del latte: calo del 20%
A soffrire particolarmente è il settore lattiero-caseario: registra un calo del 20% per via della chiusura delle stalle. Mentre si avvia lentamente alla ripresa l’ambiente degli agriturismi: sono 444 quelli che, secondo l'elaborazione dei dati Istat, operano nell'area. Fra questi, 42 sono in Abruzzo, 40 nel Lazio, 247 nelle Marche e 115 in Umbria. Sembra invece non sentire la crisi la lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp che è in piena raccolta e per cui si prevede una produzione di qualità attorno ai 3 mila-4 mila quintali, in linea con quella dello scorso anno.
La solidarietà per aiutare le zone colpite dal terremoto
Come spiega Coldiretti, “per aiutare le aziende a risollevarsi è scattata in questi ultimi tre anni una grande azione di solidarietà e aiuto con le operazioni 'adotta una mucca', per dare ospitalità ad almeno 2.000 pecore e mucche sfollate a causa dei crolli delle stalle”. A l fianco di questa iniziativa, c’è poi quella di 'dona un ballone' (di fieno, ndr) per garantire l'alimentazione del bestiame “ma anche la riscoperta dell'antica tradizione agropastorale della 'paradura' con la quale i pastori sardi hanno donato mille pecore ai loro colleghi umbri”. E ancora: ci sono i mercati degli agricoltori di Campagna Amica, nella Capitale e in tutta la Penisola, che continuano ad ospitare gli agricoltori terremotati e i loro prodotti rimasti senza sbocchi di mercato. Oltre 60 mila italiani in questo modo hanno assaggiato la 'caciotta della solidarieta’, prodotta con il latte raccolto dalle stalle terremotate di Norcia, Amatrice e Leonessa e il 'cacio amico' fatto con il latte degli allevamenti marchigiani.