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Razzismo, lo sfogo del capotreno: "Controllo biglietti, non passaporti"

Cronaca

Il dipendente del trasporto regionale lombardo che aveva denunciato il "clima di odio" ha poi aggiunto un altro commento su Facebook: "Mi hanno informato di fascistelli che mi avrebbero 'attenzionato'. Grazie a chi mi sta vicino"

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Il video che ha pubblicato su Facebook ha fatto parecchio rumore dentro e fuori la rete: "Controllo biglietti, non passaporti", si è sfogato Marco Crudo, 36 anni, professione capotreno del trasporto regionale lombardo, che in quell'intervento aveva voluto manifestare apertamente il suo no al razzismo e denunciarne alcune manifestazioni quotidiane cui ha assistito nel corso di 15 anni di lavoro. 

"Quello che succede ogni giorno - ha raccontato - è che quando fai la multa a qualcuno c'è sempre un altro che alza la voce e dice 'agli extracomunitari non fate nulla, quelli viaggiano gratis'. Io ho un ruolo e rispetto tutti, ma quando i toni si alzano e si arriva agli insulti razzisti rispondo che con loro non parlo e di rivolgersi all'azienda. Non tollero che si dia per scontato che gli extracomunitari non paghino il biglietto".

"Se vedete un comportamento razzista, alzate la testa"

L'idea del video era nata da un episodio positivo: una donna multata che si sarebbe assunta le proprie responsabilità di fronte a un uomo che aveva attaccatto il capotreno, accusandolo appunto di non multare mai gli extracomunitari.  "Non posso parlare né per l' azienda, che ha un suo codice etico che condanna ogni tipo di discriminazione, né per i colleghi, ma io chiedo il biglietto, non il passaporto. Il mio lavoro è avere la responsabilità della sicurezza del treno ed essere cortese, fare la multa è l'ultima delle cose". Il video si conclude con un invito per tutti: "In treno, in ufficio, metropolitana, se vedete un comportamento razzista alzate la testa e dite basta". 

Solidarietà e minacce

Dopo che il suo sfogo è diventato virale in rete, il capotreno è tornato a far sentire la sua voce, ancora attraverso Facebook: "Non ho avuto tempo per stare dietro a tutto quello che di incredibile è successo oggi. Dico grazie in anticipo a tutte le persone che mi hanno scritto e mi scuso con quanti non hanno ancora ricevuto una risposta. So che il mio espormi così fortemente contro il clima di razzismo e odio dilagante e il richiamo che hanno avuto le mie parole, condivise sulle maggiori testate nazionali, possono essere cose difficili da gestire e possono provocare conseguenze spiacevoli. Mi hanno anche già informato di fascistelli che mi avrebbero “attenzionato” sotto qualche commento. Io però stasera voglio portarmi a casa questa incredibile dose di speranza che mi avete dato con le parole che mi avete scritto e mi state scrivendo. Ho imparato da mio padre a non fare compromessi sui miei ideali, a rispettarli e ad andare fino in fondo, anche quando sono scomodi, anche quando comportano qualche rischio. So che lui oggi sarebbe stato orgoglioso di suo figlio, nel vederlo sui maggiori siti di informazione d’Italia, pronunciare quelle parole. Statemi accanto, ce ne sarà bisogno!"